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Polverosi (CdS): “Forza fisica, senso del gol, uomo d’area: Icardi è il nuovo Batistuta”

L’editorialista del Corrierei dello Sport, Alberto Polverosi, parla in maniera entusiasta del centravanti dell’Inter, Mauro Icardi: “Forse sono suggestioni da vecchi cronisti, di quelli che vedono tutto, o quasi tutto, con gli...

Riccardo Fusato

L'editorialista del Corrierei dello Sport, Alberto Polverosi, parla in maniera entusiasta del centravanti dell'Inter, Mauro Icardi: "Forse sono suggestioni da vecchi cronisti, di quelli che vedono tutto, o quasi tutto, con gli occhi del passato (che è sempre più bello e sempre più dolce) e una volta che spunta un giocatore nuovo e forte frugano nella memoria per trovarne uno simile. O forse è solo il piacere di ammirare un grande giocatore giovane come Mauro Icardi il quale, quando si muove in area di rigore, ne ricorda un altro per ora più forte, suo connazionale ed ex interista, Gabriel Batistuta. Dentro l’area di rigore, Maurito è padrone come lo era Bati. Tecnicamente ci sono diversi punti in comune. Il tiro di destro, per esempio: secco, potente e preciso. Quello di Batistuta andava contro la natura, era un lampo preceduto da un rombo di tuono, quello di Icardi è solo un lampo, ma ha lo stesso effetto inceneritore. Il colpo preferito dai due è il diagonale da destra verso il centro o verso sinistra. Bati a Firenze aveva un rifinitore speciale, Manuel Rui Costa, che sapeva come, dove e quando servirlo. Erano due, sembravano uno. All’Inter Mancini sta allestendo una bella batteria di rifornitori di Icardi: Palacio, Hernanes, Shaqiri e Guarin. Nessuno dei quattro arriva al livello tecnico di Rui Costa, ma tutt’e quattro insieme garantiscono rifornimenti a getto continuo per il centravanti.Ecco, il ruolo, anzi, la chiarezza del ruolo. Se in questo campionato c’è un solo centravanti puro, è Icardi. Non si discute sulla posizione così come non si discuteva su quella di Batistuta. Mauro deve stare al centro dell’attacco, quello è il suo posto. Come dicono a Coverciano, Icardi attacca la profondità. L’esempio è l’azione del gol di Hernanes contro la Roma: sul lungo lancio di Vidic, è scattato fino sulla linea di fondo per raccogliere la palla e tenerla in gioco (un bel gioco) facendola arrivare a Palacio. Allo stesso modo, quando Bati partiva sul lancio di Rui Costa o su quello romanista di Totti, arrivava per primo sul pallone e con la posizione ideale per colpire.L’altro aspetto comune è la forza fisica. Sabato sera Icardi ha sbagliato il suo secondo gol dopo aver vinto il duello con Yanga-Mbiwa (non proprio un fuscello) con una spallata. Lo ha spostato di mezzo metro, si è liberato per il tiro e l’ha alzato troppo. Contro Batistuta sono andati a schiantarsi i più forti difensori centrali di quegli anni, gente tipo Costacurta. Nella tecnica individuale l’interista è un passo avanti rispetto all’ex viola, romanista e interista, ma gli servirà ancora qualche anno per trascinare la sua squadra come faceva Batigol. Nella Fiorentina, Bati ha segnato 152 reti in Serie A, è il primo cannoniere di tutti i tempi, se Icardi sarà interista per lo stesso tempo in cui il suo connazionale è stato viola alla fine potremo fare i conti anche per i gol.