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No rotazioni
—Non ci sarà spazio per rotazioni varie, tanto meno per esperimenti di diverso genere, segno che a questa Supercoppa arabo/danarosa ci tengono tutt’e due. Tridente base per la Lazio con Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni, coppia fissa per l’Inter con Lautaro Martinez e Thuram. Il peso è differente, così dice il campionato e così dice anche la condizione fisica. L’Inter sta bene, ha fuori soltanto Cuadrado ma Inzaghi ha la possibilità di sostituirlo con Buchanan, appena arrivato, destinato anche oggi alla panchina ma pronto anche per il debutto. Sarri deve stare attento alla gestione delle forze. Immobile ha fatto appena 10 minuti nell’ultima partita contro il Lecce, Castellanos ha problemi muscolari, Rovella e Zaccagni non sono al top, Patric ha una spalla dolente, insomma la situazione non è proprio ideale.
Solita Inter
—Ci vuole una super-Lazio per battere l’Inter, mentre basta la solita Inter per battere la Lazio. E’ una differenza evidente, come spiegano meglio di chiunque altro aspetto i 18 punti che le separano in classifica e come ha detto anche il precedente di campionato (2-0 per l’Inter con i gol, manco a dirlo, di Thuram e Lautaro Martinez). Se valgono le motivazioni, forse quelle del gruppo di Sarri sono più robuste. Per la Lazio è un trofeo che conta e che può dare alla stagione un’immagine brillante, di sicuro l’arricchisce non poco. Per l’Inter invece è solo una coppa in più. Vale più per Inzaghi che per il club. Con i successi nelle coppe nazionali, Simone ha salvato la sua panchina nelle ultime due stagioni, ma quest’anno per andare oltre ha bisogno dello scudetto”, si legge.
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