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Polverosi: “Shaqiri non è Robben ma può trasformare l’Inter. Impressiona perché…”

Alberto Polverosi, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, ha parlato di Xherdan Shaqiri e del suo approdo all’Inter: “Shaqiri è un giocatore da Inter. E da San Siro. E’ un giocatore che ravviva la partita. Non è Robben,...

Alessandro De Felice

Alberto Polverosi, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, ha parlato di Xherdan Shaqiri e del suo approdo all'Inter: "Shaqiri è un giocatore da Inter. E da San Siro. E’ un giocatore che ravviva la partita. Non è Robben, non è Ribery, non lotterà mai per il Pallone d’Oro, però ha tutto per trasformare una squadra intristita come quella in cui è finito in una squadra allegra, finalmente piena di vita calcistica.

Sabato scorso a Empoli, quando ha debuttato in Serie A, si era visto appena. Per cambiare quella partita in 16 minuti ci voleva tutto il Bayern al posto dell’Inter non solo Shaqiri al posto di Podolski. All’esordio da titolare in Coppa Italia, invece, si è capito subito che tipo di giocatore aveva preso Mancini. Innanzitutto i calci piazzati, punizioni o angoli: sopra c’era sempre il suo sinistro e le prime due punizioni sono state deviate in angolo da Romero non senza qualche difficoltà. Poter contare su un vero specialista è un punto a favore per l’Inter.

Shaqiri impressiona per la velocità, per lo spunto secco, per il dribbling in corsa e per il guizzo nella rifinitura. Il gol è stato un colpo bello davvero, atteso e voluto da tutto lo stadio, realizzato con un sinistro preciso, potente e per questo imparabile, ma ancora più interessante, per il tipo di gioco dell’Inter, è stato l’assist per Icardi che ha portato all’assurda espulsione di Krsticic. Su una ripartenza, Shaqiri ha piazzato la palla per il centravanti con un passaggio rasoterra a...compasso, al pallone ha fatto fare una mezza circonferenza con cui ha tagliato fuori la difesa doriana. Icardi ha sbagliato il controllo e quella è stata la fortuna dell’Inter perché Tagliavento s’è inventato una chiara occasione da gol che non c’era più e ha cacciato Krsticic. E’ restato comunque negli occhi l’assist “taglia-fuori” dell’ex Bayern.

E’ un acquisto giusto anche per il modulo con cui Mancini vuole tentare l’impresa del terzo posto. Shaqiri è un attaccante esterno che, in qualche rara occasione, può fare anche il trequartista alle spalle di una prima punta potente: ha tutto dell’ala d’attacco, la velocità e il tiro secco, anche dalla distanza. Nel 4-2-3-1 gli esterni, come dice Mancini, devono occuparsi seriamente anche della fase difensiva (Napoli docet) e per adesso questo tipo di lavoro non viene bene al nazionale svizzero, così come a Podolski

. Ecco, proprio un confronto col tedesco dimostra come Shaqiri abbia fatto rapidamente il passo decisivo nell’Inter: l’ex attaccante dell’Arsenal, pur essendo arrivato prima, è meno presente nel gioco della squadra, sabato scorso a Empoli non era mai entrato in partita, mercoledì con la Samp si è visto solo in due momenti, anche se di ottimo livello, un colpo di testa alla fine del primo tempo e l’assist di tacco per Shaqiri. Deve essere più coinvolto. Come Shaqiri, che d’istinto s’è messo subito al centro dell’Inter".