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Lasciando da parte i sogni, ed entrando più nel merito, è chiaro che, portare via Messi da Barcellona non è un'operazione delle più semplici, soprattutto sotto il profilo econiomico che ad oggi si attesta sui 580 milioni di euro spicciolo in più, spicciolo in meno, tra clausola e stipendi. Questa la cifra che si sarebbe dovuto sobbarcare lo spericolato club che avesse avuto la bizzarra idea di scippare Leo Messi al Barça, nell'estate del 2013, almeno secondo le stime dell'allora presidente blaugrana Sandro Rosell, spazzato via, nel frattempo, dal controverso “affaire” Neymar. Una valutazione tutt'ora valida, che per il momento ha permesso al successore Josep Maria Bartomeu di respingere gli assalti dei più facoltosi club europei, ad iniziare dai nababbi del Manchester City e del Paris Saint Germain. Operazione resa proibitiva, soprattutto dalla clausola rescissoria, fissata a 250 milioni di euro, a cui va aggiunto un raggelante 56% da versare nelle casse del fisco iberico. Il coraggioso acquirente, poi, dovrebbe convincere la Pulce al grande salto assicurandogli un aumento dell'attuale stipendio da 51 milioni di euro lordi. A livello di ritorno economico e sportivo, ne vale la pena? Sì, pur tenendo conto di tutte le variabili del calcio.
(Corriere dello Sport)
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