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Dall'urna degli ottavi di finale l'Inter ha pescato il Porto. Il club portoghese si è classificato al primo posto davanti al Club Brugge e ora sfiderà i nerazzurri nel primo turno a eliminazione diretta.
"Una squadra a immagine e somiglianza del suo tecnico. Il Porto riflette in toto l’anima di Sergio Conceiçao, ex nerazzurro, ma anche di Lazio e Parma. Sergio è un ambizioso: ha già vinto tre scudetti, due coppe nazionali a tre Supercoppe. L’obiettivo per quest’anno e tornare ai quarti come nel 2021, quando uscì per mano dei futuri campioni del Chelsea dopo aver eliminato la Juve di Ronaldo. Conceiçao contro le italiane si esalta e lo scorso anno fu giustiziere del Milan in Champions e della Lazio in Europa League", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Da quando è arrivato al Porto, Conceiçao ha dimostrato di essere un camaleonte tattico, capace di adattare le sue idee alla rosa a disposizione. Attualmente, il 4-4-2 è il layout preferito, ma può variare in 4-3-3 o 4-2-3-1. Tre giocatori sono particolarmente importanti negli adattamenti tattici del tecnico, per la qualità e la capacità di comprendere il gioco. Uno per ruolo: in difesa c’è Pepê, esterno capace di giocare sia a destra che a sinistra, ma che ha giocato spesso come terzino destro; Otávio, uomo capace di ricoprire ogni ruolo della mediana; e Taremi, l’intelligente attaccante iraniano che è sia il riferimento che la seconda punta della squadra, ma che all’occorrenza può allargarsi a giocare in fascia. Individualmente, il grande protagonista della stagione è stato Diogo Costa, portiere erede di Vitor Baia, decisivo contro l’Atletico. La difesa, invece, è stata il tallone d’Achille in questa prima parte di stagione e l’infortunio di Pepe ha messo in difficoltà il gruppo, con David Carmo che ancora non giustifica i 20 milioni pagati per strapparlo al Braga", spiega il quotidiano.
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