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Prandelli, caso risolto in 24 ore al Genoa. A differenza dell’Inter con Icardi, rossoblù abili a…

Il tecnico del Genoa ha chiuso in poco tempo l'incidente nato tra Zukanovic e Pedro Pereira

Andrea Della Sala

Non lungo e tormentato come quello dell'Inter con Icardi, ma anche Prandelli al Genoa ha dovuto affrontare e risolvere un piccolo caso nato negli ultimi giorni e subito messo a tacere.

"Non tutte le crisi diplomatiche sono uguali, certo. Il ministro degli esteri rossoblù, Cesare Prandelli, ha impiegato meno di ventiquattr’ore – dalla sera di sabato scorso a domenica mattina – per chiudere l’incidente fra il bosniaco Zukanovic e il portoghese Pedro Pereira, nato da questioni esclusivamente calcistiche nell’intervallo di Udinese-Genoa, nel quale si era improvvidamente inserito, per questioni — diciamo così — di corregionalità geografica — anche Miguel Veloso, uno dei rossoblù che non difetta certo in personalità. Difficile fare un paragone con il tormentone interista di Icardi, ma oltre alla differente durata del dissidio balza subito all’occhio l’utilizzo ben differente del mezzo social da parte delle due storie. All’Inter la contrapposizione fra le parti è proseguita per settimane con una guerra dialettica online neppure troppo sottile che, invece, il Genoa è stato abilissimo a sfruttare a proprio vantaggio per chiudere la vicenda senza neppure dover fare uso di un testo scritto", si legge su La Gazzetta dello Sport.

"È stato sufficiente postare la manina destra di Veloso in uno dei saloni affrescati di villa Rostan mentre prende la parola per scusarsi con i compagni (quando si dice: saper comunicare) sotto gli occhi del maestro Cesare per chiudere di fatto l’incidente, prima che lunedì lo stesso Prandelli pronunciasse la parola fine. Crisi rientrata, multa da devolvere al «Gaslini» e una lezione (positiva) che lascia questa storia, soprattutto ai genoani. C’era il timore, a livello di piazza, che una posizione di classifica per così dire ibrida, galleggiando a una distanza sufficiente dalla zona rossa della serie A, ma troppo lontana da chi a nove gare dalla fine nutre ancora sogni di gloria, potesse far sedere in qualche modo la squadra. Al di là del risultato di Udine, l’episodio avvenuto sabato nell’intervallo lascia intendere che a Pegli nessuno intende vivacchiare sino al 26 maggio. Anche perché sarebbe pura follia soltanto pensarci, quando a cominciare da stasera, e nei prossimi undici giorni, i rossoblù sono attesi (dopo l’Inter riaffidata a Maurito) dalla trasferta di Napoli e dal derby in casa della Samp. Ce n’è abbastanza per tenere alta la guardia e, possibilmente, riprendere la marcia prima possibile, e non sempre a corrente alternata com’è accaduto sino ad oggi", spiega la rosea.

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