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L'ex ct dell nazionale azzurra Cesare Prandelli, intervistato da La Repubblica ha commentato questo inizio di stagione in chiave Inter:
Prandelli, il campionato non è mai stato così equilibrato negli ultimi vent’anni. "Era il desiderio di tutti: coinvolgere milioni di tifosi che potessero sognare per mesi lo scudetto, dopo tante stagioni prevedibili e monotone. Ogni domenica c’è una sorpresa. A Firenze vedo un’atmosfera bellissima di partecipazione e d’attesa durante la settimana".
Cos’ha detto questa prima parte di stagione?"Molti allenatori sono partiti con un impianto tattico e poi l’hanno cambiato per valorizzare le caratteristiche dei singoli. Si cambia più volte anchein una partita, questa è la grande novità. Culturalmente, tatticamente, è un segno di maturità".
In vetta c’è l’Inter, criticata per il gioco, però, e con problemi di nervi."Concordo con Mancini: rispetto alle altre, lui non ha due-tre anni di lavoro alle spalle. E gli ultimi acquisti sono di fine agosto. In poco tempo ha dato una mentalità vincente al gruppo, ha ruotato e coinvolto tutti. L’Inter è una squadra pratica, poi credo che Mancini stesso voglia vederla giocare meglio: anche i calciatori capiranno presto che i risultati possono arrivare anche attraverso un gioco più piacevole".
Poi ci sono i colpi di testa di Felipe Melo, che lei ha allenato al Galatasaray."Purtroppo lui è così: ti dà tanto sotto ogni punto di vista, ma certe volte gli si chiude la vena. Però l’ho visto molto dispiaciuto, non ripeterà l’errore".
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