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Prandelli: “Non sono scappato e comunque non torno. Ma quale marketing, io ho…”

Cesare Prandelli, nuovo allenatore del Galatasaray dopo le dimissioni da ct della Nazionale, è tornato a parlare in un’intervista al Corriere della Sera. “Pensavamo di giocare in un certo modo e non ci siamo riusciti – le parole...

Riccardo Fusato

Cesare Prandelli, nuovo allenatore del Galatasaray dopo le dimissioni da ct della Nazionale, è tornato a parlare in un'intervista al Corriere della Sera. "Pensavamo di giocare in un certo modo e non ci siamo riusciti - le parole sul flop mondiale -. Questo era il progetto tecnico ed è fallito. Mi ha ferito l'accusa di essere scappato. Non è vero. L'ho dimostrato nella mia vita, personale e professionale".

Sulla sua nuova avventura giallorossa: "Mi hanno chiamato e richiamato. 'Siamo una grande società. Abbiamo messo in stand-by otto allenatori per te...'. E poi il campo. Avevo il bisogno fisico di mettere le scarpette e tornare in campo. Dicono che sono un uomo di marketing. Marketing vuol dire portare gli azzurri a Rizziconi (su un campo sequestrato alla 'ndrangheta, ndr), dai terremotati, negli ospedali dei bambini, ad Auschwitz? Se questo è marketing, lo faccio tutti i giorni! E vorrei che altri lo facessero!".

"Escludo di tornare. Il mio tempo in azzurro è passato - conclude, prima di un consiglio a Conte, che potrebbe essere il suo sostituto -. In Nazionale non si può esprimere quella carica che si esprime nel quotidiano, diventa difficile. Puoi ovviare se hai un blocco di una squadra, ma sono decisione che prenderà lui nel caso venisse scelto".