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Pratali: “Asllani perfetto per l’Inter, ha la testa da top e migliorerà ancora”

Matteo Pifferi

Pratali, poi, aggiunge: "Da piccolo sembrava davvero Oliver Hutton di Holly e Benji, stava ore ad esercitarsi"

Francesco Pratali , ex giocatore di Empoli e Torino, ha parlato così di Asllani ai microfoni di Tuttosport:

«Si sono trasferiti a Buti (in provincia di Pisa, ndr) con la sua famiglia quando aveva solo due anni. A livello calcistico è cresciuto nella Butese, poi a 6-7 anni gli consigliai di scegliere l’Empoli, dove io militavo: è una società che valorizza i giovani, tra le migliori d’Europa in questo senso. Lui accettò, nonostante lo volessero altri club, come la Fiorentina».

Da raccattapalle, alla Serie A da protagonista.

«Io lo ricordo ancora come quel bimbo che aveva sempre il pallone tra i piedi. Ovunque andasse. Lo vedevi al bar a prendere le patatine palla al piede. Sembrava davvero Oliver Hutton di Holly e Benji. Già a sei anni palleggiava in modo incredibile: stava ore ad esercitarsi in piazzetta e a giocare con gli amici. Kristjan è sempre stato forte».

Soprattutto nei fondamentali.

«Lui è sempre stato ambidestro. Può calciare allo stesso modo e con la stessa precisione: una cosa che colpisce adesso, figurarsi quando lo faceva da ragazzino con i calci d’angolo».

Anche un carattere vincente.

«Impressiona la sua personalità. Gioca a San Siro, come nella piazzetta del paese. Per un ragazzo di vent’anni essere lanciato nel grande calcio può non essere semplice, l’aspetto mentale è fondamentale. Asllani è un top sotto questo punto di vista. Ma non è da ora che si scopre il ragazzo. L’Empoli aspettava solo il momento giusto per inserirlo. Sono stati bravi».

Dopo Ricci, venduto al Torino, un'altra cessione prestigiosa.

«L’obiettivo del club è far crescere un bambino nel settore giovanile e portarlo in prima squadra. Ci sono tantissimi esempi. Con questa filosofia l’Empoli può continuare ad essere l’Empoli».

Non era comunque facile per Asllani rimpiazzare subito Ricci.

«A Empoli puoi anche sbagliare. In altre piazze no. E sei un bidone alla prima prova storta. Solo chi non gioca, non commette errori».

Che tipo di acquisto è per l’Inter?

«Come vice Brozovic è perfetto. Lui è uno che vede il gioco lungo e corto. Ha qualità tecnica e corre tanto. È da top club insomma. Il croato è il migliore in Italia in quel ruolo, ma lui può giocare anche mezzala e trequartista».

Si potrà imporre sin da subito o sarà titolare tra due-tre anni?

«Come testa è un ragazzo eccezionale, di grande umiltà. Non mi stupirebbe se dopo la prima a San Siro lo vedessi fare il torello con i bambini nella piazza del paese. All’Inter devi essere particolarmente forte per trovare spazio, ma stando con i grandi campioni potrà migliorare ancora. Poi è più gratificante scendere in campo dieci volte con i nerazzurri che venti o trenta in altre squadre».

Si capisce che ha fiducia in Asllani e che gli voglia bene.

«Mi ha regalato la prima maglia da professionista della sua carriera. Quando era piccolo scendeva in campo e chiedeva a tutti i giocatori le varie casacche. È uno appassionato di calcio, da sempre. Come suo fratello, che è del 2010 e gioca nella mia scuola calcio, la Polisportiva Monteserra».

Quanto è felice Kristjan di giocare per l’Inter?

«Asllani è sempre stato tifoso nerazzurro. Il suo babbo è del Milan, ma ora vedrà che il papà cambierà squadra».