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Premier, il Liverpool dice addio al titolo in stile Istanbul: pazzesco 3-3 con…

Dario Di Noi

Si sono praticamente spente questa sera le speranze del Liverpool di trionfare, dopo 24 anni, in una delle Premier League più belle di sempre. I Reds, fino a poche giornate fa, sembravano i favoriti per il titolo grazie ad una cavalcata tanto...

Si sono praticamente spente questa sera le speranze del Liverpool di trionfare, dopo 24 anni, in una delle Premier League più belle di sempre. I Reds, fino a poche giornate fa, sembravano i favoriti per il titolo grazie ad una cavalcata tanto inaspettata quanto straordinaria insieme al tecnico, ex Swansea, Brendan Rodgers: tuttavia, questa sera, sul campo del Crystal Palace, è andata in scena una gara pazzesca e, allo stesso tempo, drammatica e terribile per qualsiasi tifoso dei Reds.

Un vero e proprio "suicidio" sportivo quello di Gerrard e compagni, capaci di passare in vantaggio addirittura per 3-0 grazie alle reti di Allen (18'), Sturridge (53') e Suarez (55'). A quel punto la partita, già fin lì dominata, sembrava totalmente chiusa per i Reds e, anzi, si pensava addirittura ad un possibile punteggio tennistico, grazie al quale il Liverpool avrebbe potuto diminuire il divario con il Manchester City sul dato della differenza reti (decisiva più degli scontri diretti, in Inghilterra, per assegnare il titolo finale).

"Sembrava totalmente chiusa", come dicevamo, ma incredibilmente il Liverpool è stato capace di farsi rimontare di 3 gol negli ultimissimi 10 minuti di gara: la rete di Delaney (79') e la doppietta di Gayle (81' e 88') hanno sancito un clamoroso pareggio finale, che sa davvero di un Istanbul al contrario. In quella notte turca, del lontano 2005, i Reds allenati da Benitez riuscirono a rimontare 3 gol al Milan in addirittura 6 minuti, andando poi a vincere ai rigori quella Champions League. Quella sera la gioia fu incontenibile: questa volta, però, la rimonta pazzesca vuol dire solamente fine di un sogno incredibile, a meno di un tracollo quasi impossibile del City di Pellegrini. Lacrime e disperazione hanno caratterizzato, a caldo, gli ultimi attimi di gara: Gerrard e Suarez, su tutti, non hanno trattenuto il pianto al fischio finale.