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A tutto Maurizio Setti. Così il presidente del Verona ha parlato a La Gazzetta dello Sport alla vigilia della sfida contro l’Inter: «Credo che questa stagione sia la prima o la seconda – dopo il debutto in A – più bella della mia gestione. Come organizzazione di gioco, spettacolarità e risultati, di certo è la squadra più bella. Siamo molto contenti perché l’obiettivo l’abbiamo raggiunto molto prima della fine».
Non poteva festeggiare meglio i 10 anni di presidenza. Manca la ciliegina?
«Tanti anni fa dichiarai che mi sarebbe piaciuto vincere la Coppa Italia che per caratteristiche nostre con un po’ di fortuna poteva starci. Ne ho avuto tante di gioie, forse quella che mi manca e sto provando a chiudere è il centro sportivo. Ci stiamo lavorando. I record? Belli, interessanti, ma alla fine è nella continuità che si trovano le soddisfazioni».
Sorpreso dai boom di Simeone e Caprari?
«Per niente. Sono contento che le scelte mie e di Tony D’Amico, più sue che mie per la verità, abbiano funzionato. Li avevamo cercati anche prima, questa è la prova di ciò che credevamo: non stavano meritando la giusta considerazione. Devo fare un applauso a noi però, perché abbiamo costruito un sistema che dà la possibilità ai giocatori di rendere al massimo. L’esempio più lampante è Caprari che, lo ha dimostrato anche con il Genoa, ha quello spirito di grinta e sacrificio che nessuno gli riconosceva».
Ora affrontate l’Inter, a cui Ilic ha già fatto 2 gol: il Verona dei record sente aria di colpaccio?
«Nelle ultime sfide a San Siro siamo stati sfortunati, potevamo prenderci qualche punto. Noi ci andiamo con l’idea di fare una gara importante. Loro sono i campioni d’Italia e avranno lo stadio pieno: questo ci piace, ma di certo non tremeremo, non abbiamo nulla da perdere».
Loro sì. Potete essere arbitri dello scudetto, visto che poi incontrate il Milan. Chi lo vince?
«A luglio dissi Napoli. Per me è il più forte nei primi 13-14 giocatori e questo poteva essere l’handicap, ma ha contenuto le tante assenze durante la stagione. Invece c’è la sorpresa e il piacere di vedere il Milan davanti per Pioli, che ho avuto a Bologna e che mi piace per caratteristiche sia umane che di lavoro. L’Inter è campione e ha l’organico più completo. Ma deve vincerle tutte e già se perde punti con noi si fa dura. Sarà lotta fino alla fine ma io vedo quell’ordine lì: Napoli, Milan, Inter».
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