Massimo Moratti è sicuramente lusingato dall'idea, venuta in mente ad Andrea Agnelli, di proporlo come candidato della Serie A alla presidenza della FIGC. Allo stesso tempo, però, il numero uno nerazzurro è scettico per il confronto che lo aspetta nella sfida contro Gabriele Gravina, il favorito per la vittoria. Il motivo lo spiega la Gazzetta dello Sport:
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La posizione dell'ex presidente nerazzurro sulla sua eventuale candidatura alla presidenza FIGC
"Lusingato, sicuramente. Tentato, probabilmente. Ma pure preoccupato di doversi battere con un avversario molto solido, accreditato del 63% dei voti, difficilmente battibile se non con un ribaltone che a due settimane dal voto, quanto mancherà quando si saranno depositate le candidature, avrebbe del clamoroso. Moratti è molto scettico sull’opportunità di un testa a testa con Gravina. Vorrebbe che la sua candidatura fosse trasversale e godesse del larghissimo consenso che chiedeva anche Andrea Abodi. Del resto, l’ex patron interista, erede di una dinastia che ha fatto la storia dell’economia e del calcio di questo Paese, non ha il profilo del lottatore. Per curriculum, autorevolezza e onestà intellettuale, Moratti reclama di essere invocato un po’ da tutti come il padre nobile di una transizione che nel prossimo biennio dovrà riformare nel profondo la Federcalcio. Viceversa, sarà difficile che lo convincano a scendere nell’agone".
(Fonte: la Gazzetta dello Sport)
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