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Pres.Infront: “Wanda partner rilevante. Serie A non prima, ma non è difficile rimontare”

Francesco Parrone

Marco Bogarelli, presidente di Infront Italia, è intervenuto a Radio Sportiva per commentare l´acquisizione della società da parte del gruppo cinese Wanda:  “Per noi non cambia niente come struttura, è evidente che oggi abbiamo un...

Marco Bogarelli, presidente di Infront Italia, è intervenuto a Radio Sportiva per commentare l´acquisizione della società da parte del gruppo cinese Wanda:  "Per noi non cambia niente come struttura, è evidente che oggi abbiamo un partner finanziario e strategico con dimensione rilevante, con compenteze che non avevamo.

L´attrazione e l´appetibilità del calcio italiano? Come ricavi siamo secondi in Europa, prima di tanti altri campionato magari più decantati. L´Italia regge, insomma. Il mercato domestico non cresce, dobbiamo andare a recuperare sacche di inefficienza perchè il tutto fattura diversi miliardi. Sul mercato nazionale siamo arrivati in ritardo.

Se siamo il quarto campionato d´Europa? Sulla carta no, ma se guardiamo i nomi dei calciatori non siamo la prima opzione. La Serie A è stata il campionato più importante del mondo, adesso non più ed è difficile rimontare. I valori li difendiamo, cerchiamo di capire come tornare a livello tecnico-sportivo per ambire ad una crescita successiva.

Un mercato libero per i diritti tv anche in Cina? Ad oggi non c´è, se cerchiamo di cogliere l´opportunità ci sarebbe un´esplosione devastante.

Necessità di rifomare la Champions League? Crediamo che ci sia una sperequazione. Più risorse finanziare, danno più possibilità. Non possiamo non tenerne di conto in un business come il calcio.

Questione dei registi indipendenti? Siamo tirati in ballo da un comunicato senza capire perchè. Il mercato è pieno di registi e tutto si potrebbe ovviare.

Il potere di Infront nel calcio in Italia? Noi siamo degli sviluppatori, al fianco della Lega per sviluppare il prodotto. Noi lavoriamo per creare business e risorse. Grazie a Dio non entriamo nelle questioni di votazioni, se qualcuno ha dei preconcetti è un loro problema".