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Parole Pirlo, TS: “Il problema non è l’Inter”. Ma l’attacco era chiaro e ‘strategico’

Eva A. Provenzano

Le dichiarazioni dell'allenatore della Juventus sembrano parte del progetto di mettere pressione ai nerazzurri primi in classifica

Da una parte l'Inter e dall'altra la Juventus. Un'opposizione che resiste nel tempo e resisterà nei secoli. La fiamma che cova sotto la cenere l'ha riattivata Pirlo con le parole pronunciate in conferenza stampa e che si riferivano ai casi di covid19 che sono stati rilevati tra i nerazzurri.

Le sue parole non sono state apprezzate alla Pinetina anche perché ha descritto il covid19 come una 'fortuna' per il momento nel quale è arrivato, prima della pausa delle Nazionali. Frasi che rientrano tutte nel progetto bianconero che, dopo l'eliminazione in Champions, prevede di puntare allo scudetto. Si era capito dall'uscita in Coppa col Porto che sull'Inter sarebbe arrivata una pressione importante. Sul campo e a livello mediatico, per provare a scardinare ogni certezza acquisita tra i nerazzurri con quel +7 virtuale sull'eterna rivale. Conte lo sapeva. Lo aveva già sentito nella gara di Coppa Italia a Torino. Ieri è solo arrivata la conferma.

Secondo quanto scrive TuttoSport "il problema non è la correttezza del rinvio di Inter-Sassuolo. Lo ha deciso l'Ats lombarda e va rispettata in quanto sulla salute non possono esserci altri riferimento. Quello che infastidisce Pirlo e molti suoi colleghi, è il fatto che, di fronte a fattispecie identiche o molto simili, siano state prese decisioni diverse". Cioè di fronte ad altri casi di contagi in una squadra si è giocato comunque. Ma non è la prima volta che accade e il precedente che ha cambiato tutto è stata la gara tra Juventus e Napoli.

Si tratta di protocollo, insomma. Nel protocollo non erano stati presi in considerazione gli interventi delle aziende sanitarie. Ma appunto si è creato un precedente. La gara tra Inter e Sassuolo l'ha rinviata l'ATS. Non l'aveva fatto nel derby contro il Milan e l'Inter era scesa in campo. Questa volta si temeva un focolaio e soprattutto si temeva la variante inglese, quella che ha scatenato diversi focolai in tutta Italia. Una variante più contagiosa e che ha aumentato anche i giorni di incubazione.

Quello che era fuori luogo nello sfogo di Pirlo era la parola fortuna. Ma pure quella, con tutte le dichiarazioni dell'allenatore juventino, rientrano nel programma di mettere pressione all'Inter. Che comunque, anche se oggi le sue dirette rivali vincessero in questa domenica sarebbe ancora prima in classifica e potrà battagliare. Dovrà farlo trasformando questi attacchi, perché quello sono di fatto, in energie utili per il resto del campionato.