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Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera spiegando come la Cina stia rallentando il suo bacino d'utenza:
«Ho 5.500 container fermi nei porti della Cina. Per sbloccare le navi e ricevere la merce le compagnie asiatiche ci chiedono di pagare cifre astronomiche: invece dei circa 10 milioni che abbiamo sempre versato per queste spedizioni, ora ce ne vogliono più di 60. Ci tengono in ostaggio dicendo che non ci sono navi a sufficienza da inviare in Europa. E in gioco per noi c’è la campagna di vendite di giocattoli per il Natale, che dovranno essere nelle vetrine già a ottobre. Ho 2.400 dipendenti tra Italia ed Europa e un piano importante di investimenti nella Penisola. Non voglio che siano messi a rischio, quindi sto pagando».
«Abbiamo subìto gli effetti di un 2020 durissimo, chiuso con ricavi in calo a 430 milioni, dai 700 milioni dell’ano precedente, margini dimezzati e 34 milioni di perdite. Però abbiamo rilanciato per tornare a crescere. Vogliamo quotarci. Cedere club come l’Inter a investitori cinesi non ha giovato all’Italia. Quando le nostre squadre hanno bisogno di risorse Pechino non sembra rispondere».
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