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Preziosi sulla Cina: “Cedere l’Inter a Suning non ha giovato all’Italia”

Matteo Pifferi

Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera spiegando come la Cina stia rallentando il suo giro d'affari

Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera spiegando come la Cina stia rallentando il suo bacino d'utenza:

«Ho 5.500 container fermi nei porti della Cina. Per sbloccare le navi e ricevere la merce le compagnie asiatiche ci chiedono di pagare cifre astronomiche: invece dei circa 10 milioni che abbiamo sempre versato per queste spedizioni, ora ce ne vogliono più di 60. Ci tengono in ostaggio dicendo che non ci sono navi a sufficienza da inviare in Europa. E in gioco per noi c’è la campagna di vendite di giocattoli per il Natale, che dovranno essere nelle vetrine già a ottobre. Ho 2.400 dipendenti tra Italia ed Europa e un piano importante di investimenti nella Penisola. Non voglio che siano messi a rischio, quindi sto pagando».

Calcio e Inter

«Abbiamo subìto gli effetti di un 2020 durissimo, chiuso con ricavi in calo a 430 milioni, dai 700 milioni dell’ano precedente, margini dimezzati e 34 milioni di perdite. Però abbiamo rilanciato per tornare a crescere. Vogliamo quotarci. Cedere club come l’Inter a investitori cinesi non ha giovato all’Italia. Quando le nostre squadre hanno bisogno di risorse Pechino non sembra rispondere».