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"Non ci credevo. Si allenava con i ragazzi più grandi di due anni e quando organizzavamo i tornei tutti rimanevano a bocca aperta". Juan Jose Mayor, direttore sportivo del Colonia Ofigevi - il primo club di Achraf Hakimi - dal 2004 al 2010, ha parlato del nuovo calciatore dell'Inter a Gianlucadimarzio.com. "Con noi giocava da attaccante esterno. Aveva una velocità impressionante. Palla al piede saltava tutti e faceva gol".
Poi il passaggio nelle giovanili del Real Madrid grazie all'osservatore Manuel Alcaide. "Quando è andato via non abbiamo chiesto nulla al Real. Se un bambino aveva talento non gli chiudevamo la porta in faccia. Eravamo un piccolo club, ci bastava avere l’attrezzatura per andare avanti. Da Madrid ci inviarono qualche pallone. Achraf aveva solo sette anni" ha aggiunto Mayor.
A Valdebebas Hakimi inizia il suo percorso di crescita: "Era basso per la sua età, ma il suo fisico era diverso dagli altri. Veloce, forte. Negli anni in cui sono stato lì è stato l’unico bambino ad andare al Real. I loro standard erano molto alti. Solo Achraf è riuscito a impressionarli. Non è più un attaccante, ma le caratteristiche sono quelle. È migliorato molto in questi anni come esterno destro. All’Inter potrà lavorare tanto anche sulla fase difensiva che è il suo tallone d’Achille. In quanto ad assist e gol, invece, è una garanzia".
Mayor è certo del ritorno a Madrid in futuro: "Credo che lui volesse provare una nuova esperienza da protagonista. Attualmente nel 4-3-3 di Zidane a Madrid non avrebbe avuto spazio. Anche se l’allenatore lo conosce bene e nel 2017 l’ha fatto esordire in prima squadra. Achraf è un madridista, sono sicuro che un giorno tornerà a casa".
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