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Intervistato da Il Romanista, Herbert Prohaska ha parlato di Inter-Roma in programma domenica sera. Questa l'analisi dell'ex giocatore che ha vestito la maglia di entrambe le squadre: "Sarà fondamentale sia per una sia per l'altra. Il pareggio non serve a nessuna delle due, soltanto chi vince potrà considerarsi ancora in lotta per lo Scudetto. Altrimenti Napoli e Juve scapperanno via in modo definitivo e non ci sarà più nulla da fare. A quel punto l'obiettivo resterà un piazzamento in Champions League. Non c'è una vera favorita ma vedo bene la Roma. I giallorossi finora mi sono piaciuti di più in trasferta, anche nelle gare che non sono riusciti a vincere. Le peggiori prestazioni le hanno giocate in casa: la sconfitta con l'Atalanta è stata brutta, il pari contro il Sassuolo lo è stato ancor di più. Strano ma vero: la Roma va meglio in trasferta, se ripenso ai miei tempi... Avrei sempre voluto giocare all'Olimpico: che stadio, sempre pieno, il tifo della Roma era grandissimo". Poi Prohaska parla del suo periodo all'Inter: "Arrivavo dall'Austria, Milano era un altro mondo. Il campionato italiano a quei tempi era il massimo per un calciatore, c'erano tutti i più forti. Non come adesso. Ambientarmi non è stato facile inizialmente, poi sono cresciuto: avevamo una buona squadra e giocammo la Coppa dei Campioni arrivando fino alla semifinale. Ricordo che la Coppa dei Campioni era un'ossessione, si parlava sempre degli anni 60, dei trofei vinti dalla Grande Inter, e di una storia importante che no si riusciva a ripercorrere di nuovo. San Siro era sempre pieno. Anche Milano è una bella città".
(Il Romanista)
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