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Proto: “Inzaghi un genio, successo meritato. Quando firmai per la Lazio mi chiese…”

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"Per me senza pandemia la Lazio sarebbe stata campione", il commento dell'ex portiere della Lazio Proto su Inzaghi
Matteo Pifferi Redattore 

Silvio Proto, ex portiere della Lazio dal 2018 al 2021, ha parlato a Gianlucadimarzio.com anche di Simone Inzaghi, ricordando la sua avventura in biancoceleste:

"Mi aspettavo mister Inzaghi a questi livelli. Innanzitutto di lui mi ha colpito il suo approccio nel preparare una partita. Nel dialogo pre-partita già sa quello che succederà durante la gara e offre ai suoi giocatori le soluzioni migliori per vincere. È uno scacchista che ha la meglio sull'avversario dall'inizio. Sa sempre chi mettere tra i titolari e chi invece far partire dalla panchina. Quello che colpisce maggiormente è che quasi sempre ha ragione, come dimostrano i suoi cambi che alla fine risultano sempre decisivi. Ricordo che ogni volta che faceva entrare Felipe Caicedo lui poi faceva gol. Tatticamente Simone è un genio oltre a essere un persona straordinaria. È molto vicino alla squadra e le trasmette tantissima autostima. È l'allenatore da cui ho imparato di più tatticamente ed è stato davvero un piacere lavorare con lui."


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Sulla stagione 2019-2020

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"La mia Lazio era davvero un ottima squadra e lui sapeva benissimo come metterla in campo. Senza l'avvento del Covid avremmo potuto lottare per il titolo di Serie A. Prima della pausa forzata dovuta alla pandemia eravamo primi in classifica con la Juve che in programma aveva la sfida con l'Inter. Grazie alla vittoria dei bianconeri ci fu il sorpasso giusto prima del lockdown, un periodo che fu gestito malissimo dalla società. Le altre squadre hanno continuato ad allenarsi mentre noi non potevamo farlo. Ripeto, per me senza pandemia la Lazio sarebbe stata campione."

Su Inzaghi

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"Ricordo che quando firmai per la Lazio mi fece delle domande su alcuni giocatori del campionato belga. E io mi ponevo la domanda: 'Ma come fa un allenatore di Serie A a conoscere calciatori che militano in piccole squadre belghe?' La verità è che lui e il suo staff guardano tutte le partite e sanno tutto di tutti. Due giorni prima della partita ti dava un analisi precisa su come avrebbe giocato l'avversario. E a 24 ore dal fischio d'inizio ci spiegava come aggredirli ed approfittare dei loro errori"

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Sulla Champions

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"Penso che debba ancora fare lo step in Champions League, gli manca solo vincere quella coppa lì. Ma quello che ha raggiunto è davvero tanta roba per un allenatore così giovane. Avendo smesso di giocare non molto tempo fa poi conosce bene quello di cui hanno bisogno i calciatori. Io prima che andasse all'Inter sapevo subito che avrebbe sfondato a Milano. E poi bisogna essere onesti, i nerazzurri erano superiori al Milan nell'anno dello Scudetto dei rossoneri. Incredibilmente poi, la squadra che ha messo più in difficoltà il Manchester City negli ultimi 4-5 anni è stata proprio la sua Inter in finale di Champions. Detto ciò, fa già parte dei migliori tecnici al mondo. Per me è nella top 5 mondiale e con il suo potenziale ha tutto per arrivare nei primi tre"

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