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Sulla stagione 2019-2020
—"La mia Lazio era davvero un ottima squadra e lui sapeva benissimo come metterla in campo. Senza l'avvento del Covid avremmo potuto lottare per il titolo di Serie A. Prima della pausa forzata dovuta alla pandemia eravamo primi in classifica con la Juve che in programma aveva la sfida con l'Inter. Grazie alla vittoria dei bianconeri ci fu il sorpasso giusto prima del lockdown, un periodo che fu gestito malissimo dalla società. Le altre squadre hanno continuato ad allenarsi mentre noi non potevamo farlo. Ripeto, per me senza pandemia la Lazio sarebbe stata campione."
Su Inzaghi
—"Ricordo che quando firmai per la Lazio mi fece delle domande su alcuni giocatori del campionato belga. E io mi ponevo la domanda: 'Ma come fa un allenatore di Serie A a conoscere calciatori che militano in piccole squadre belghe?' La verità è che lui e il suo staff guardano tutte le partite e sanno tutto di tutti. Due giorni prima della partita ti dava un analisi precisa su come avrebbe giocato l'avversario. E a 24 ore dal fischio d'inizio ci spiegava come aggredirli ed approfittare dei loro errori"
Sulla Champions
—"Penso che debba ancora fare lo step in Champions League, gli manca solo vincere quella coppa lì. Ma quello che ha raggiunto è davvero tanta roba per un allenatore così giovane. Avendo smesso di giocare non molto tempo fa poi conosce bene quello di cui hanno bisogno i calciatori. Io prima che andasse all'Inter sapevo subito che avrebbe sfondato a Milano. E poi bisogna essere onesti, i nerazzurri erano superiori al Milan nell'anno dello Scudetto dei rossoneri. Incredibilmente poi, la squadra che ha messo più in difficoltà il Manchester City negli ultimi 4-5 anni è stata proprio la sua Inter in finale di Champions. Detto ciò, fa già parte dei migliori tecnici al mondo. Per me è nella top 5 mondiale e con il suo potenziale ha tutto per arrivare nei primi tre"
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