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Intervenuto ai microfoni de Il Messaggero, Roberto Pruzzo, ex calciatore della Roma, ha parlato così del caso di Nicolò Zaniolo scoppiato dopo le parole di Tiago Pinto: «Il calcio oggi funziona così. La situazione non mi pare diversa da quella che ha portato Vlahovic alla Juventus. Quando arrivi a due anni dalla scadenza di un contratto, è il momento delle scelte. Il futuro di Zaniolo appartiene a Zaniolo. Nicolò ha tre carte in mano: prolungare con la Roma, accettare la proposta di una squadra, arrivare a scadenza e valutare l'opzione migliore. In futuro i giocatori a fine contratto saranno la regola e non più l'eccezione».
La famiglia Friedkin sta cercando di rimettere in ordine i conti della Roma: Zaniolo merita una deroga?
«Penso di no, ma il discorso prescinde da Zaniolo. La dimensione industriale del calcio richiede il rispetto di regole fondamentali. Io rifletterei su un elemento chiave: gli stipendi medi dei giocatori della Roma mi sembrano superiori, dati alla mano, ai risultati del campo. La nuova gestione ha già investito 335 milioni di euro. Si paga il conto degli errori del passato».
I principali?
«Giocatori acquistati a cifre esagerate e stipendi elevati. Poi ci sono le situazioni contingenti: il ritorno delle milanesi, la crescita del Napoli, la continuità dell'Atalanta».
Mourinho ha sollevato il velo sulla consistenza tecnica.
«Mourinho è l'uomo giusto per ripartire. Lui è come Liedholm: ha una marcia in più ed è lungimirante».
Quanto vale la Roma attuale?
«E' da quinto posto. Solo se compie qualcosa di eccezionale può lottare per il quarto. L'operazione-Vlahovic ha sparigliato le carte. Vlahovic è un fenomeno. A Firenze l'ho visto più volte dal vivo».
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