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Un misto tra soddisfazione per aver ridotto ai due scontri diretti il gap e consapevolezza di aver perso troppi punti e aver buttato via una chance importante. Antonio Conte ha sottolineato al termine della gara contro la Spal che la Juve è 'lontana'. Un messaggio, secondo La Gazzetta dello Sport, riferito non solo alla classifica: "Questione di abitudine alla vetta, di cultura della vittoria che lui stesso sa che non si può allenare".
Ora, però, c'è una speranza da coltivare con Conte che sprona i suoi a non abbassare la guarda. "Daremo la vita per non avere rimpianti" ha dichiarato il tecnico nerazzurro, anche se già fino ad ora ce ne sono tanti per i punti buttati. Un punto in due gare con Sassuolo e Bologna, insieme al pari a Verona: il ciclo di sfide prima di Torino e Spal poteva dare un sapore diverso al finale di stagione dell'Inter.
"L’immagine dei rimpianti è il rigore sbagliato da Lautaro contro il Bologna, sintesi perfetta della più grande massima del calcio giocato: gol mangiato, gol subito" scrive La Gazzetta dello Sport. L'Inter molto spesso ha staccato la spina, quella che Conte ha definito incapacità di "ammazzare l'avversario".
Ma il vero rimpianto è rappresentato dagli infortuni: "Hanno condizionato tantissimo l’avventura di Conte all’Inter e si sa quanto il tecnico sia capace di incidere - e vincere - nel primo anno di insediamento. Aver dovuto rinunciare per gran parte della stagione a Sensi e Sanchez ha fatto tutta la differenza del mondo. È stato uno spartiacque delle ambizioni, il ritornello da "vorrei ma non posso". Sensi ha illuminato i primi due mesi, Sanchez sta incantando in questo finale. Averli avuti sani per tutta la stagione avrebbe garantito gol, magie e più rotazione. E magari quei punti in più che oggi separano Conte da Sarri".
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