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Il Giorno ha analizzato la vittoria dell'Inter del Trofeo Marbella, concentrandosi su ciò che ha funzionato meno, sulle attenuanti che avevano i nerazzurri e sulle note positive: "Al giudizio generale si possono affiancare tutte le attenuanti del caso: l’allenamento del mattino, le formazioni molto sperimentali schierate dal tecnico, le differenti motivazioni messe in campo tra la stessa Inter e le contendenti, che vedevano nella serata di Cadice l’occasione della vita e i cui giocatori non hanno risparmiato interventi ben lontani dal concetto del «friendly match». E’ anche in un appuntamento di questo genere, però, che si può dimostrare un cambio di mentalità su cui l’allenatore dovrà ancora lavorare, anche in vista del ritorno in campionato a Udine previsto per domenica alle 12.30".
Segnali negativi -"Uno degli aspetti che fanno riflettere è che alcune note negative sono arrivate da elementi che probabilmente al Friuli giocheranno dal 1’. Handanovic è sembrato con la testa altrove (vedi il gol preso su azione nella prima sfida e un rinvio sui piedi di un attaccante avversario); D’Ambrosio e Candreva hanno sofferto la vitalità dell’illustre sconosciuto Rulo, rapido e aggressivo mancino della Linense che ha più volte creato scompiglio a sinistra. Se anche Pioli dovesse cercare alternative altrove non troverebbe grandi risposte, considerato quanto prodotto da Carrizo, Ranocchia, Andreolli o Gnoukouri, giusto per citare quelli che più di tutti non hanno sfruttato l’occasione".
Sorride Gabigol -"Uno dei pochi a sorridere è stato Gabriel Barbosa, autore del 3-2 contro la Linense. Provate a dirglielo voi che è solo un gol in amichevole contro una squadra di Segunda B. Il brasiliano ha festeggiato come se fosse una normale gara di campionato. Ne aveva bisogno. Aveva già segnato altre due volte in amichevole quest’anno, contro Lugano e Renate tra ottobre e novembre".
Aspetti positivi -"E’ tornato a timbrare il cartellino dimostrando, al di là della rete, di avere tanta voglia di sbloccarsi anche in appuntamenti di diversa natura. Buoni segnali sono anche la vena realizzativa diMurillo (che ha messo a segno gli altri due gol della prima sfida per i nerazzurri), la confermata vitalità del giovane Miangue e qualche buono spunto di Joao Mario. Non molto. L’unica speranza di Pioli è che a far la differenza siano stati realmente i carichi di lavoro. La rincorsa alla zona Champions prevede che la squadra faccia qualcosa in più".
(Il Giorno/QS)
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