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- 3 a Inter-Juventus, sfida che potrebbe dire molto sull'esito finale della lotta per lo scudetto e per la Champions League. I nerazzurri si affidano ovviamente al proprio capitano, Mauro Icardi, in rete con i bianconeri già sette volte in carriera. Come sottolinea il Quotidiano Sportivo, infatti, Maurito 'sa come si fa': "Quando Mauro Icardi vede la Juventus, di solito, il bersaglio riesce a centrarlo. Quattro volte con l'Inter e tre con la Sampdoria, a testimonianza di una gara che «sente» particolarmente. Oggi la sfida coi bianconeri significa soprattutto una grande opportunità per restare in corsa nella qualificazione alla prossima Champions. Che sia lui o meno a segnare, come ha detto dopo la trasferta di Verona, poco importa, ma i numeri della squadra nerazzurra testimoniano che quando l'argentino non riesce a trovare la porta le alternative per segnare non sono moltissime. Anche per questo Spalletti spera che il suo centravanti prosegua nella striscia aperta di realizzazioni inaugurata col Cagliari e proseguita col Chievo, nell'ambito di due prestazioni non scintillanti. I classici centri «facili», quelli che un cannoniere deve garantire alla squadra e per le quali serve uno spiccato senso del gol.
Quello contro i bianconeri è anche il primo degli ultimi tre tentativi a disposizione per convincere Jorge Sampaoli a convocarlo nell'Argentina in vista dei prossimi Mondiali in Russia. L'ultima gara di campionato - continua il Quotidiano Sportivo -, infatti, arriverà il 20 maggio. Per allora la lista sarà già uscita (il ct dovrebbe comunicarla il 14), il che significa che c'è tempo fino alla penultima di A. Le chance non sono moltissime, considerando che nelle recenti convocazioni il nome di Icardi non c'era. L'attaccante gode di una buona spinta da parte dell' opinione pubblica argentina, che non può non considerare i 26 gol stagionali, ma questo potrebbe non bastargli. Chi vede il giocatore allenarsi tutti i giorni e lo conosce da vicino giura che niente scalfisce il capitano nerazzurro a tal punto da poter influire nelle prestazioni. Non il pensiero di poter mancare nuovamente la Champions, mai disputata in carriera, e nemmeno quello di giocarsi un posto ai Mondiali. Non c'è momento migliore di questo per dimostrare di essere il leader della squadra e guadagnarsi sul campo il rinnovo con adeguamento di cui, presumibilmente, si parlerà in estate".
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