A tutto Ionut Radu. Il portiere ex Inter, ora alla Cremonese, ha parlato così a La Gazzetta dello Sport verso l’inizio della nuova stagione:
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Radu: “L’errore di Bologna mi farà crescere. Inter favorita per lo scudetto, io in futuro…”
Ventisette aprile 2022, ore 21.58, minuto 82 del recupero Bologna-Inter: Radu liscia il pallone su retropassaggio di Perisic e spalanca la porta a Sansone per il 2-1 rossoblù. L’Inter fallisce il sorpasso sul Milan, che sarà campione d’Italia vincendo tutte e quattro le ultime partite. Il giorno dopo Handanovic le disse che quell’episodio l’avrebbe fatta crescere come portiere e soprattutto come uomo.
«Quel giorno ero giù, è stato un momento molto difficile per me. Ricordo bene le parole di Samir. Aveva ragione, in questi casi bisogna rialzarsi e lavorare ancora più duramente. Dimenticare e imparare dagli errori».
E senza saperlo parlava di Cremonese quando diceva che avrebbe avuto presto l’occasione per dimostrare le sue qualità?
«Direi di sì. Sono in una squadra che ha tanta voglia di fare, che dopo 26 anni è tornata in A con grande determinazione. Anche io sono qui per questo. E per me, per dimostrare ciò che valgo, cosa che non ho potuto fare negli ultimi due anni».
Anche a Cremona dovrà raccogliere una bella eredità dopo Carnesecchi.
«Marco è stato un pilastro l’anno scorso. Anche grazie a lui è arrivata la promozione. Gli auguro di tornare presto dall’infortunio, e più forte di prima».
Una bella sfida anche per il nuovo tecnico Alvini. Che tipo è e che calcio farà?
«Un calcio senza paura, che ci ha imposto fin dal primo giorno. È questo che ci ha colpito di più di lui».
Alvini le chiede di costruire dal basso?
«Sì, ma senza esagerare, quando si può fare. Se non c’è la soluzione, devo cercare le punte».
Cremonese tra le più attive sul mercato con una dozzina di affari fatti.
«Siamo un gruppo nuovo che si sta formando piano piano. Fatto per lo più da giovani con tanta voglia di fare. Qui, ripeto, la determinazione non manca!».
Quale grande colpo di mercato l’ha impressionata?
«Dybala alla Roma perché era completamente inaspettato».
Fiorentina, Roma, Toro e la “sua” Inter alle prime quattro di campionato. Come ci si prepara a un avvio così tosto?
«Lavorando. A livello fisico ovviamente. E soprattutto dal punto di vista mentale. Poi c’è da seguire le idee del mister che sono molto chiare sin dall’inizio: senza paura, bisogna ottenere il massimo da tutte le partite».
Inter favorita per lo scudetto?
«Assolutamente sì. Glielo auguro».
Si rivede in nerazzurro in futuro?
«Intanto mi devo concentrare sul presente. Sfida molto importante per me dopo due stagioni difficili. Poi i risultati verranno uno dopo l’altro, stando sempre sul pezzo e lavorando sodo».
Il suo modello di portiere e il suo idolo?
«Da piccolo mi piaceva De Gea. Ma ora che ho 25 anni cerco di seguire un mio stile. Come modello, invece, Handanovic a livello professionale e mentale: è il migliore».
Ecco, lo stile. È ancora il “gatto col pugno” per l’esplosività fra i pali e le uscite spericolate?
«Mah... (ride) Lo direte voi alla fine di quest’anno. Comunque, un po’ meno uscite spericolate ma l’esplosività è la stessa».
C’è qualcuno a cui deve tanto da quando è arrivato in Italia?
«Francesco Civetta, che mi ha portato qui dalla Romania. Che ha visto qualcosa in me che nessun altro vedeva quando avevo 14 anni. A lui non devo tanto, ma tutto».
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