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"Se c’è un giocatore che Conte non tirerebbe via dal campo neanche sotto tortura, quello è Samir Handanovic. Ma il virus obbliga ora l’allenatore al gesto estremo: il cambio del portiere. Ne beneficia Ionut Radu, secondo designato di Handa, ma costretto finora a una perenne panchina". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alla chance che avrà Radu contro il Sassuolo. Il portiere romeno è chiamato a sostituire Handanovic, risultato positivo al Covid-19 e dunque indisponibile per la sfida di sabato sera contro i neroverdi. Proprio contro il Sassuolo risale l'unica presenza di Radu con l'Inter, nel maggio 2016 con Mancini in panchina che lo mandò in campo a 19' dalla fine sul punteggio di 3-1 per gli emiliani al posto dell'infortunato Carrizo. "Allora Radu era il terzo portiere a bottega dai grandi, ora è cresciuto e salito di un gradino nella gerarchia. Una prova? C’era lui e non Padelli nella lista Champions. E non è stato mai Ionut il sacrificato quando bisognava rinunciare a un portiere per la panchina".
Radu non gioca un match in Serie A dal dicembre 2019 (Inter-Genoa 4-0) e l'ultima presenza risale alla sfida di Coppa Italia tra Torino e Genoa del 9 gennaio 2020, tenendo conto del fatto che l'approdo a Parma nella finestra di mercato invernale non ha portato ad altre presenze, complice lo stop del campionato per il Covid-19 e le scelte di D'Aversa di puntare su Colombi e su Sepe, rientrato poi dall'infortunio. "Radu è tornato nella sua casa nerazzurra la scorsa estate, lui che tra il 2013 e il 2017 è stato tirato su fra Interello e Pinetina. [...] In questa stagione l’Inter ha, però, ritrovato il solito ragazzo di sempre, sorridente ed educato. Ha l’hobby dei giochi di prestigio con le carte e una nuova passione bruciante: suona il piano, bizzarro per un portiere che ha sempre le dita in prima linea. Si diletta con la classica, pare che lo rilassi: senza Handa, però, il relax è finito", la chiosa della Rosea.
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