Rafinha accelera, già titolare col Crotone? Spalletti lo prova da interno nel 4-3-3

Il brasiliano sta spingendo per farsi trovare pronto già nella sfida di sabato sera

Come ha detto ieri sera Ausilio, alla chiusura del mercato, l'Inter punta tantissimo sul nuovo arrivato Rafinha. Il brasiliano, viene da un lungo infortunio, ma in questo suo primo periodo in nerazzurro ha dimostrato di essere in buona condizione e sabato sera col Crotone potrebbe già trovare una maglia da titolare. Luciano Spalletti sarebbe infatti intenzionato a sistemare il brasiliano come interno di un centrocampo a tre in cui i compagni dovrebbero essere Borja Valero e Matias Vecino. Rafinha, acquistato dal Barcellona in prestito con diritto di riscatto fissato a 35 milioni più 3 di bonus, non gioca titolare dal 2 aprile 2017, quando dopo 17’ si infortunò al menisco mediale del ginocchio destro contro il Granada. Quella sera, Luis Enrique lo aveva sistemato come ala destra nel tridente offensivo completato da Luis Suarez e Neymar (assente Leo Messi).

Il brasiliano, che ha stupito Spalletti, lavora in maniera intensa per rimettersi il più vicino possibile ai compagni in quanto a condizione fisica. Anche ieri, dopo aver svolto la prima fase della seduta in gruppo, Rafinha ha seguito un lavoro fisico specifico. Al brasiliano, infatti, manca la parte atletica che gli consenta di reggere almeno un’ora di gioco. Ecco perché in questi giorni lo staff di Spalletti sta spingendo molto su questo tasto. Perché l’ex Barcellona può fornire qualità nello stretto a centrocampo come interno aiutando a destabilizzare i sistemi difensivi avversari. Le qualità in possesso di Rafinha non si ritrovano nella rosa dell’Inter in quella zona del campo. L’allenatore deve sperimentare qualcosa per sorprendere gli avversari, specie quelli che vengono al Meazza e attendono il momento buono per ripartire e colpire. Sabato sera arriva Walter Zenga con il suo Crotone. Sarà un deja-vù generazionale: Mazinho, il padre di Rafinha, sfidò il portiere interista 3 volte tra il 1990 e il 1991.

(La Gazzetta dello Sport)