Mino Raiola ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport questa mattina, parlando, tra le altre cose, del suo assistito Gianluigi Donnarumma: "Ricordatevi quello che sto dicendo adesso, ha tutto per diventare il più forte portiere del mondo. E' come la tela bianca sulla quale un artista dà la prima pennellata, poi la seconda, la terza e così via. E dal nulla nasce un capolavoro. Ecco, Donnarumma è un capolavoro che diventa più bello giorno dopo giorno. Ha 17 anni, però, ha la maturità di un veterano, cerca di migliorarsi in ogni allenamento, è un ragazzo molto serio e molto bene educato. Dipende da che cosa intendano fare i cinesi. Va bene presentarsi con una montagna di denaro, ripianare i debiti, riorganizzare la società, ma io voglio misurare quanta passione ci metteranno i nuovi padroni. Perché qui sta il punto: i trent’anni di Berlusconi sono passati alla storia prima di tutto grazie alla passione del presidente, non soltanto per i soldi che ha speso. Se qualcuno chiedesse al Milan quanto costa il cartellino di Donnarumma, vorrebbe dire che non potrebbe permetterselo".
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Raiola: “Chi chiede quanto costa Donnarumma non può permetterselo. Io con i soldi di Higuain…”
Esuberante come sempre il più chiacchierato fra i procuratori sportivi
"Il Napoli? Sapete che cosa avrei fatto io al posto di De Laurentiis con i soldi incassati da Higuain? Avrei investito quei 90 milioni nello stadio. E’ incredibile pensare che una squadra del livello del Napoli sia costretta a giocare in campionato e in Champions League in un impianto ridotto com’è ridotto il San Paolo. Ma la questione riguarda buona parte del calcio italiano. Juve Stadium, Mapei Stadium e Friuli sono le uniche eccezioni in un panorama desolante. Fino a quando il calcio italiano non risolverà questo problema non potrà mai colmare la distanza dalla Premier o dalla Bundesliga. Io suggerisco di fare lo sciopero della serie A. Serrata totale sino a quando il governo non scioglie questo nodo. Ma non a parole, con i fatti. Provate a immaginare che cosa accadrebbe in questo Paese se il calcio si fermasse: pensate che i politici non si muoverebbero finalmente?".
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