Intervistato dal quotidiano svedese Expressen, il noto agente FIFA Mino Raiola è tornato sul tema razzismo nel calcio, facendo poi un esempio legato ad uno dei suoi assistiti, Romelu Lukaku, attaccante del Manchester United: "Il calcio è lo sport più democratico di tutti, quindi deve essere uguale per tutti. La gente dice che non c'è discriminazione ma i giocatori di colore ricevono sempre un certo trattamento. E' una discriminazione consapevole. Quando mi chiedono qualcosa di un giocatore di colore, mi chiedono sempre se è come Pogba, Balotelli, Lukaku. Mai mi hanno chiesto 'è come Toivonen? E' uguale a Ibrahimovic? E' uguale a Beckham? I giocatori di colore vengono sempre collocati a parte. Per Lukaku è sempre stato un problema: ricordo che la madre mi disse che doveva portare il certificato di nascita del ragazzo ad ogni partita. Gli altri genitori non credevano avesse 12 o 14 anni: è sempre stato un problema, specialmente quando segnava tre o quattro gol. Era forte fisicamente e la gente non pensava avesse quell'età e che fosse belga: la madre mostrava quindi il certificato".
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Raiola e il razzismo: “Giocatori di colore discriminati. La madre di Lukaku era costretta a…”
Le parole del noto agente, intervistato da Expressen
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