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Rama: “Nessuna paura dell’Italia, abbiamo già scritto la storia. Spalletti…”

Matteo Pifferi Redattore 
"Possiamo solo sperare che sbagli la prima partita come le è già capitato in passato", ha detto il Premier albanese Rama sull'Italia

Edi Rama, Premier albanese, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport in vista di Italia-Albania:

«Secondo lei posso mancare? Sarebbe come non partecipare al matrimonio di un figlio unico. Solo bandiere con l'aquila in giro? Non mi sorprende. Per l’Albania questa partita è speciale: la federazione ha ricevuto più di mezzo milione di richieste per i biglietti. Non gioca solo una nazione ma un popolo di 10 milioni di cuori sparsi nei Balcani, nella Germania, nel mondo».

Da amico dell'Italia come vive questa partita? C’è un po’ di timore o solo emozione?

«Timore no, noi abbiamo già vinto il nostro Europeo qualificandoci come primi nel girone. C’è tanto orgoglio. Ed emozione sì. Del resto la maggior parte di noi tifa Italia quando non gioca l’Albania».

La vostra nazionale ha cambiato marcia con Sylvinho in panchina. Siete pronti a reggere l'urto di un grande torneo?

«Sylvinho ha grandi meriti ma anche il suo team. Non avevo mai visto giocare i nostri a viso aperto contro tutti».

Nessun obiettivo preciso?

«La squadra ha già portato il Paese sulle stelle. La storia è già stata scritta, il resto conta fino a un certo punto perché il girone è infernale. Anzi di più. Comunque vediamo, può succedere di tutto».

Con tanti calciatori italiani, ci conoscete molto bene. È un vantaggio per voi?

«Non credo, l’Italia è sempre l’Italia. Possiamo solo sperare che sbagli la prima partita come le è già capitato in passato, senza peraltro compromettere il cammino successivo. Altrimenti è molto dura».


Le piace il gruppo creato da Spalletti? Può vincere l'Europeo?

«Spalletti è un genio, oltre a essere un uomo eccezionale e un comandante dotato di grande carisma. Secondo la storia del calcio dico mai dire mai. Nessuno mette l’Italia tra le favorite e questo mi conforta: voi avete vinto spesso i grandi tornei quando partivate in seconda fila, mentre con i favori del pronostico non siete arrivati al traguardo».

Qual è il giocatore albanese che da italiani dobbiamo temere di più?

«Il pubblico».