Claudio Ranieri crede che l'Inter abbia le sue chance nel doppio scontro contro il Liverpool. Il tecnico, ora al Watford, ha parlato della sfida di Champions ai microfoni della Gazzetta dello Sport: «Bella sfida ed esito non scontato. Il Liverpool è fortissimo, ma nell’Inter si comincia a vedere la mano di Inzaghi. L’ho sempre detto: Simone è bravo. Ha ereditato da Antonio Conte una squadra vincente e con la mentalità battagliera, ma dopo le partenze di Romelu Lukaku e Achraf Hakimi, era legittimo avere qualche dubbio. Dopo il rodaggio iniziale, il motore si è sciolto e l’Inter attuale mi pare una bella fuoriserie».
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Ranieri: “Inter-Liverpool esito non scontato. Inzaghi si ricordi tre cose”
Le parole dell'esperto allenatore ora alla ennesima sfida in Premier League
Il Liverpool è un’iradiddio.
«Con il Manchester City è la squadra più forte della Premier, anche se il Chelsea mi pare ormai a quei livelli. I Reds hanno gioco, entusiasmo, passione. Salah è baciato dal talento, dal gol e dalla fortuna. Mi pare che tra Klopp e la città ci sia la chimica perfetta. Jurgen è l’allenatore ideale per un club di enorme spessore internazionale e con una tifoseria caldissima».
Quanto conta poi il fattore Anfield?
«Dipende dallo spirito con il quale ti presenti in quello stadio. Se ti fai suggestionare dall’atmosfera e ti tremano le gambe, non vai lontano. Per il Liverpool sicuramente conta. La carica del popolo Reds è incredibile e caldissima».
Come deve giocarsela l’Inter?
«Prima cosa: affrontare le due gare con determinazione e senza complessi di inferiorità. Il calcio è uno sport in cui non esiste mai nulla di scontato. Secondo: limitare gli errori. In Champions League gli sbagli sono fatali, soprattutto contro le grandi squadre. Terzo: usare l’intelligenza. Bisogna saper interpretare la partita. In campo ci sono momenti in cui si avvertono le sensazioni, positive e negative. Quindi: ascoltare con attenzione quello che ti dice il match e regolarsi di conseguenza».
Il Liverpool ha due esterni che rappresentano una delle chiavi più importanti del suo gioco.
«Alexander-Arnold e Robertson sono due martelli pneumatici. Hanno corsa e piede. Il primo è bravissimo sui calci piazzati, il secondo azzecca sempre il cross. I due si scambiano spesso il pallone, tagliando il campo in diagonale: in certe situazioni sono spettacolari».
Lo spagnolo Thiago Alcantara sta diventando una delle pedine più importanti della scacchiera di Klopp.
«Il primo anno in Premier non è mai facile per nessuno. Thiago ha enorme qualità. Doveva soltanto capire meglio i tempi di gioco e le atmosfere calcistiche dell’Inghilterra».
Klopp?
«Bravissimo, è uno dei migliori allenatori del mondo. Uomo perbene, dotato di personalità e di intelligenza. Un bel personaggio».
Al Meazza, il Liverpool-2 ha superato il Milan in scioltezza.
«Non sono rimasto sorpreso da questa prova di forza. L’organico del Liverpool è composto da due squadre di enorme livello. La superiorità della Premier è anche in questo: le big possono schierare due formazioni a testa competitive».
Il primo sorteggio era stato Inter-Ajax: si può dire che la ripetizione degli accoppiamenti ha danneggiato il gruppo di Inzaghi?
«Difficile fare un’affermazione di questo genere. L’Ajax è tornato a essere una realtà importante del calcio mondiale. Ha trovato il giusto equilibrio tra cessioni pesanti per questione di bilancio e acquisti mirati che rimpiazzano bene chi è andato via. Per le sue caratteristiche, è un avversario difficile per tutti. Haller è stato uno dei protagonisti della fase a gruppi. Una cosa però è certa: il Liverpool è una delle favorite della Champions».
Perché l’Inter può sperare di passare il turno?
«Perché è una squadra con valori importanti e può giocarsela con tutti».
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