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Ranieri: “Leicester? L’esonero una sorpresa, ma i miei ragazzi non mi hanno tradito”

Marco Macca

L'allenatore italiano è tornato a parlare del suo esonero dal Leicester

Claudio Ranieri torna a parlare del suo esonero dal Leicester City. E lo fa a Sky Sports in Inghilterra, nel pre partita di Crystal Palace-Arsenal. Una lunga confessione, quella dell'ex manager delle Foxes, squadra con cui nella scorsa stagione, con la conquista del titolo del campionato inglese, ha scritto una delle pagine più belle della storia del calcio. Sulla fine della sua esperienza al Leicester si sono susseguite tante, tantissime voci. Complotti, pugnalate, sotterfugi. A determinare la cacciata di Ranieri sarebbero stati gli stessi giocatori, i suoi fedelissimi, coloro che con lui hanno conquistato la gloria eterna. L'ex Roma, però, non vuole nemmeno pensare a questa ipotesi: "Non credo alle voci che hanno detto che i giocatori sarebbero andati dai proprietari per chiedergli di licenziarmi. Non posso credere che i giocatori mi abbiano ucciso. No, no, no. Quest'anno hanno sperimentato qualcosa di totalmente nuovo, giocando nel precampionato contro le squadre migliori in ogni parte del mondo. Ho ricevuto un grandissimo supporto da tutto il mondo, devo dire grazie ai tifosi del Leicester perché quando abbiamo vinto il titolo ho ricevuto dei regali, ma quando sono stato licenziato casa mia è stata invasa. Non è stato facile negli ottavi di finale mantenere il discorso qualificazione aperto contro il Siviglia. Ci siamo riusciti e siamo stati bravi, e pertanto sono rimasto sorpreso quando ho scoperto di essere stato esonerato".

Ranieri ha poi continuato il suo racconto: "Sapevo che l'anno dopo la conquista di quel titolo sarebbe stato difficile, bisognava resettare la mente di tutti i giocatori. Quella non era una squadra attrezzata per lottare per il vertice. Siamo rimasti uniti come squadra e abbiamo mantenuto la calma. Sapevo sarebbe calata l'intensità. Penso che la svolta sia stata la partita di Siviglia, nel secondo tempo ho visto tutti lavorare insieme. L'anno scorso ho voluto coniugare il gioco inglese con la tattica italiana. Ho deciso di cambiare in difesa, passando da tre a quattro, adattando poi Mahrez in un'altra posizione nel 4-4-2. Certo, il Leicester sarà sempre nel mio cuore insieme ai suoi tifosi. In Champions League ero convinto la squadra potesse fare qualcosa di speciale e lo dissi anche ai miei giocatori. Kanté? Era il centrocampista più forte della nostra squadra e quando è andato via ho dovuto cambiare parecchie cose".

(Fonte: Sky Sports)