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Ranieri: “Sto vivendo una favola. Serie A? Tra Juve, Roma e Inter…”

Riccardo Fusato

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, per celebrare il suo trionfo con il Leicester, Claudio Ranieri ha parlato anche della serie A

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, per celebrare il suo trionfo con il Leicester, Claudio Ranieri ha parlato anche della serie A italiana. Ecco le sue parole:

GIORNI EMOZIONANTI-"Per natura, me ne starei sempre a casa per fatti miei e manderei altri a parlare al mio posto, ma sotto stress sono a mio agio. Anzi, è quando non lavoro che mi stanco e mi innervosisco subito. Adesso invece mi rendo conto che abbiamo materializzato una favola, quella della piccola che batte i giganti. L’Italia aveva bisogno di essere accostata a qualcosa di positivo. Sapeste quante persone mi hanno scritto da Cina, Giappone, Canada, Brasile, Uruguay. E adesso è tutto bellissimo. Ecco, se avessi potuto scegliere un finale per la storia del Leicester l’avrei immaginata proprio così: con Bocelli sul palco che canta “Vincerò” in mezzo allo stadio. Fu lui a chiamarmi ad aprile dicendomi: “Mister, se ce la fa vengo a cantare per voi”. E quando è venuto e ci avvicinavamo a centrocampo mi ripeteva: “Sto provando una emozione enorme”. Figuratevi che sua moglie mi ha confidato: “È l’unica volta che l’ho visto prendere l’aereo contento”. Ho ancora adesso la pelle d’oca"

VISTA CHAMPIONS - "A inizio stagione, il presidente mi ha detto che il programma era consolidarsi per un paio di campionati in Premier per poi investire. Io gli ho già detto: “Faccia conto che quest’anno non sia mai esistito, è irripetibile”. Io non voglio giocatori da 30-40 milioni che spaccano lo spogliatoio. Voglio gente che abbia lo spirito dei miei ragazzi, a cui ho sempre detto: “Non desidero che vinciate, ma che diate sempre il massimo. E loro l’hanno fatto, così come lo faranno in Champions. So che ci saranno tanti club che diranno: “Meno male, abbiamo il Leicester nel girone”, ma noi porteremo in Europa la stessa mentalità di quest’anno. Voglio solo dei cambi che non facciano rimpiangere i titolari e una maggiore coordinazione tattica. Ai miei ho detto: “So che già adesso potreste andare dove volete, ma fra un anno avrete ancora più esperienza e varrete di più”».

UN LEICESTER ITALIANO - "E' possibile solo se tutte le grandi, com’è successo in Premier, non avessero continuità. In Inghilterra ci sono tanti soldi. Non è detto che ti facciano vincere per forza, ma ti fanno arrivare in alto. Noi siamo stati l’eccezione. Abbiamo fatto la più grande impresa della storia del calcio? No, il Nottingham Forest fu più grande di noi perché, venendo dalla Seconda Serie, vinse il titolo e due Coppe dei Campioni. Spero in qualche anno di arrivare al loro livello"

SALIRE SUL CARRO - "Quali dei tre club più grandi che ho allenato in Italia – Juve, Inter e Roma – mi hanno capito meno?Non ci penso, però state tranquilli che mi doveva capire mi ha capito"

(Gazzetta dello Sport)