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Ranocchia, missione capitano: “Migliorare, onorare, trasmettere”

Non pesa. E se pesa va portata come se non pesasse. Ranocchia ha appena ereditato la fascia di Javier Zanetti, un capitano storico, l’uomo dai mille record, uno che a quella fascia ha dato un senso come prima di lui hanno...

Eva A. Provenzano

Non pesa. E se pesa va portata come se non pesasse. Ranocchia ha appena ereditato la fascia di Javier Zanetti, un capitano storico, l'uomo dai mille record, uno che a quella fascia ha dato un senso come prima di lui hanno fatto MeazzaFacchetti (auguri Cipe per il tuo compleanno, a proposito), Bergomi. Uomini che sapevano esattamente cosa è l'Inter. E Pupi quando ha deciso di lasciare il calcio giocato lo ha un po' designato come suo erede: "Lui sa cosa significa", ha detto l'argentino. 

Già, Andrea sa cosa significa essere interisti, lo dice, lo ribadisce: "Non è facile, ma è bello". Lo ha imparato: "Dai migliori". Si, non è facile, non lo sarà neanche per lui reggere il confronto con chi ha avuto il ruolo di trascinare i suoi compagni e lo ha fatto con uno stile indimenticabile, che è praticamente leggenda.

Il centrale italiano dovrà metterci grinta, coraggio, dovrà dimostrare continuità e maturità più di quanto non abbia mai fatto finora. E ne è consapevole. Lo dimostra quando, da Pinzolo, parla di questa sua nuova esperienza e tre parole su tutte dimostrano che sa cosa lo aspetta: "migliorare", "onorare", "trasmettere".

Le usa lui stesso quando racconta cosa gli sta capitando: "Qualcuno dice che sono un po' molle, ma migliorerò quanto a grinta, spero di saperla prendere un po' da Samuel. Sento più responsabilità, ho imparato dal capitano migliore. Onorerò questa maglia come ho fatto sempre e trasmetterò agli altri miei compagni cosa vuol dire essere interisti". È la sua nuova missione. Non facile, ma bella.