Quanto inciderà questa partita sulla vittoria dello scudetto?
"Secondo me non inciderà più di tanto, perché la stagione è ancora molto lunga, però per la costruzione di mentalità di squadra della Juve è fondamentale. L'Inter è una squadra matura sotto tutti i puti di vista, è riuscita ad avere una mentalità internazionale e si vedono i frutti in campionato. Quando è in difficoltà schiaccia il piede sull'acceleratore e l'avversario non riesce a tenere quel ritmo, fa 15-20 minuti in cui vince la partita.
La Juventus le proprie vittorie le ha costruire con grandissimo sacrificio, a volte anche all'ultimo: ha ottenuto questo fantastico percorso tirando fuori tutta sé stessa, mentre l'Inter è riuscita a farlo in maniera più naturale se vogliamo. E credo che la gara di questo weekend, per questi motivi, sia più importante per la Juve che per l'Inter: la Juve non deve assolutamente perdere la partita, le starebbe bene anche il pareggio. Non è una mentalità da provinciale, ma allungare la striscia positiva sarebbe molto importante proprio per la costruzione di quell'identità di cui parlavo prima".
Lo scudetto, comunque, sarà una corsa a due? O si aspetta il ritorno di una fra Milan e Napoli?
"Io mi aspetto un ritorno sia del Milan che del Napoli. Non posso pensare a due squadre che abdicano al campionato così presto. Anche perché il Milan rischia di andare fuori dalla Champions e sarebbe un fallimento: uscire dalla corsa scudetto già a dicembre o gennaio sarebbe qualcosa di molto duro da gestire. Credo che entrambe lotteranno fino alla fine".
Alla Lazio ha giocato con Inzaghi. Si aspettava che diventasse un allenatore di questo livello?
"Ha avuto sempre una passione viscerale per il calcio. Studiava tutto, conosceva tutti i giocatori. Poi, come in tutte le cose, serve un po' di fortuna: lui stava andando a Salerno, invece è partito dalla Lazio dopo che Bielsa ha rinunciato. Ci sono degli snodi nei percorsi della vita che ti aiutano a raggiungere i tuoi sogni: lui è stato bravo a immedesimarsi in quel ruolo lì, prima da capitano della Lazio e poi da allenatore con tanta voglia di emergere. Credo che i suoi successi siano tutti meritati".
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