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Dalle colonne di Tuttosport, Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, è tornato sull'eliminazione dell'Inter dalla Champions League, puntando l'attenzione su quelli che, a suo avviso, sarebbero stati gli errori commessi da Antonio Conte:
FALLIBILITA' DI CONTE - "Inter fuori dalla Champions, ovvero della fallibilità di Conte. Anche un grande tecnico può sbagliare e mancare un obiettivo. Perché diventa troppo comodo e consolatorio dire che l’eliminazione nerazzurra è stata solo colpa dell’organico insufficiente e degli infortuni. Questo è stato il verbo di Conte fin dal principio: rappresentare come miracolistica un’eventuale qualificazione. Ma così non era. Un anno fa non vennero risparmiate critiche a Spalletti per aver fallito il primo obiettivo europeo, malgrado fosse finito in un girone peggiore (l’Inter era in quarta fascia, stavolta in terza) e allenasse una squadra ancor meno completa. Spalletti chiuse con 8 punti, Conte si è fermato a 7".
INFORTUNI - "E’ pur vero che l’Inter nelle ultime due partite ha perso Sensi e Barella, ma è altrettanto vero che il Borussia ha fatto praticamente tutto il girone senza Reus, Alcacer, Schmelzer e lo stesso Hummels ha saltato più di un incontro. Ad essi vanno aggiunti Sancho, Lazard e ultimamente anche Witsel. Insomma, la scusa degli infortuni non regge. Soprattutto quando ti fai rimontare a Dortumund dal 2-0 al 3-2 e poi te la prendi proprio con Sensi e Barella (che oggi rimpiangi) definendoli immaturi per certe sfide europee".
LE COLPE - "Quali le colpe del tecnico? Essenzialmente aver caricato forse troppo la vigilia, con gli appelli al pubblico quasi si fosse davanti alla partita della vita. Questo estremizzare tutto ha portato anche Conte a essere troppo impulsivo, soprattutto nei cambi. Gettare nella mischia uno dopo l’altro 3 giocatori votati all’attacco ha definitivamente sbilanciato la squadra che si è ingolfata e ha finito per favorire le ripartenze catalane".
CAMPIONATO - "Eppure Conte resta un grandissimo. Lo dimostra la sorprendente marcia in campionato, questa sì quasi miracolosa, dove l’esaltazione e il tremendismo del tecnico stanno facendo la differenza. E proprio da questa marcia occorre che l’Inter riparta. Ma con la consapevolezza che il nuovo allenatore non ha proprietà taumaturgiche".
(Fonte: Tuttosport)
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