Lunga intervista concessa da Regina Baresi, capitano e centravanti di Inter Women, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Tra i vari temi affrontati, innanzitutto, l'eventuale ripresa del calcio: “La prima cosa da considerare è riprendere con la sicurezza per tutti, le atlete, lo staff… quindi finché non si avranno tutte le certezze che la salute sia tutelata a dovere, occorre aspettare a ripartire. Il 18 comunque è una data che c’è, che si vede, bisogna solo attendere le conferme di essere sicure al cento per cento”.
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Regina Baresi: “Suning vuole fare le cose al meglio. Inter non fa distinzioni tra noi e uomini”
Le parole del capitano di Inter Women
Giusto aspettare per la salute, ma il sistema calcio rischia grosso a livello economico. Il femminile ancora di più vista l’assenza di tutele.
“L’Inter a dire il vero non sta facendo distinzioni tra maschile e femminile. Ci sentiamo tutelate al pari dei maschi. Per quanto riguarda poi il movimento femminile in generale, si spera che tutti i passi avanti che sono stati fatti ultimamente circa impegno e visibilità, non siano vanificati da questo lockdown”.
A livello personale invece?
“Nella vita di prima, moltissima gente non aveva il tempo di fermarsi a pensare quali sono le vere priorità, quello che davvero ti può far star bene nella vita. Anche a me questo lockdown sta servendo per capire. Nelle difficoltà si può, anzi si devono trarre gli aspetti positivi. In questo caso, di rimescolare le carte, cosicché si potrà ripartire con idee diverse, con voglia e obiettivi più chiari rispetto a prima”.
Qual è il rapporto con il tecnico e le compagne ora in quarantena?
“Facciamo spesso conferenze su Zoom con tutto lo staff e le compagne. Ci sono tante ragazze che vivono all’estero con cui ci confrontiamo sulla situazione sanitaria degli altri paesi. Poi con le compagne ci si sente singolarmente con messaggi, chiamate, insomma è un rapporto che continua a essere intenso nonostante la quarantena. Anzi forse in quarantena lo è di più”.
Stagione di alti e bassi la vostra. Quali sono stati i punti di forza e quelli di debolezza da cui ripartire per la prossima?
La proprietà, Suning, sembra tenere tanto al femminile.
“Sì, ci ha sempre dimostrato di voler fare le cose al meglio”.
L’avversaria che ti ha impressionata di più quest’anno?
“La Juventus. Sono anni che si dimostra la squadra più forte, compatta, con giocatrici di esperienza che fanno parte della Nazionale, un valore aggiunto d’esperienza che porti in campo anche quando giochi col club”.
E la calciatrice?
“Alia Guagni (capitana della Fiorentina, ndr). Forza fisica, corsa e determinazione che fanno la differenza”.
Il suo futuro lo vedi nel calcio? Perché in televisione ti senti molto a tuo agio...
“Vivo anno per anno. Per il momento sto giocando, indosso la maglia dell’Inter che mi dà soddisfazioni. E non mi pesa allenarmi”.
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