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Quali margini?
—«La gestione della palla e della partita, come normale che sia. Più che dire quali siano i margini, bisogna chiedersi come fare a crescere: basterebbe solo giocare di più. Quando gli dicevo che all’Inter era un po’ chiuso, lui mi rispondeva: “Mister, qua imparo ogni giorno...”. Forse ha ragione lui, allenarsi con tanti campioni ti dà qualcosa in più. E alla fine, con tanta determinazione e qualità, troverà il suo spazio».
Non è che Asllani è un po’ troppo... bravo ragazzo per quel ruolo?
—«No, ha grande personalità dentro al campo, dove conta. Non ha paura, anzi a volte devi pure placarlo un po’: se devo trovare un difetto è che, proprio per dimostrare a tutti di poter essere titolare, a volte esagera nel tentare il colpo. Il consiglio è sempre lo stesso, giocare facile, e so che mi ascolterà...».
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