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Renzi: “Restituiremo il calcio alle famiglie. Sembra che le regole esistano solo…”

Eva A. Provenzano

Stasera sarà ospite a Tiki Taka il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha parlato degli episodi di Roma, della sparatoria che ha portato al ferimento di tre tifosi del Napoli. Ecco cosa ha detto: “Penso non sia possibile che un...

Stasera sarà ospite a Tiki Taka il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha parlato degli episodi di Roma, della sparatoria che ha portato al ferimento di tre tifosi del Napoli. Ecco cosa ha detto: "Penso non sia possibile che un cittadino normale, bambini inclusi, per entrare allo stadio deve fare tutta una serie di controlli dove gli vengono anche tolti i tappi dalle bottigliette e poi entrano le bombe carta. Sembra che le regole esistano solo per le persone per bene e non per le persone non per bene. Io ero tra quelli che avrebbe fatto cominciare la partita, prima si giocava meglio era. In tribuna le informazioni sugli scontri arrivavano disparate e la cosa che mi ha amareggiato maggiormente è stato l’inno fischiato. Naturalmente non è più grave di quello che è successo fuori dallo stadio, ma mi ha disgustato. In quel momento non sapevamo nemmeno che c’era una maglietta con scritto‘Speziale libero’: io dico che in un paese civile Speziale sconta la sua pena fino all’ultimo giorno e che il posto dei delinquenti non sono gli stadi ma le patrie galere”.

Poi ha aggiunto: "Finora sono sempre stati presi provvedimenti in base all'onda emotiva, quando è successo qualcosa: facciamo finire la campagna elettorale e il campionato e poi riuniamo tutte le autorità e interveniamo in modo serio. Il calcio non lo lasceremo a quelle persone, non lo lasceremo ai vari Genny ‘a Carogna. Lo ridaremo alle famiglie e a chi vuole partecipare con gioia ad un evento sportivo. E' una battaglia di civiltà e la vinceremo. Studieremo il Daspo a vita, è una proposta seria, ma il discorso è più ampio, non si tratta solo di una questione di regole. Per esempio la sicurezza negli stadi non deve essere sostenuta economicamente dai cittadini, ma dalle società, che devono corresponsabilizzarsi"