C'è una gelida efficacia e persino una certa eleganza nella missione compiuta dall'Inter a Empoli, scrive Repubblica oggi. Caratteristiche tipiche delle squadre sicure di sé e della propria personalità. L'Inter non vinceva tre partite in fila dal novembre 2015, ricorda il quotidiano. Miglior attore protagonista di ieri? Sempre lui, Mauro Icardi. Applausi ancheper Joao Mario: "Qui nello sgarrupato “Castellani” si assiste un vero e proprio recital interista in cui la doppia firma nel tabellino è di Mauro Icardi, che del resto ha segnato sei dei sette gol nerazzurri fin qui, ma è tutto il plotone che interpreta a dovere lo spartito, con presenza scenica e atteggiamenti famelici, gesti sicuri, occhi di bragia, raccolto intorno a questo Joao Mario che ha già la fiducia di tutti i compagni perché gli affidano il pallone sempre, visto che lui non ne sbaglia mai uno o in ogni caso sa sempre cosa farne, il che è un dono non da poco."
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Repubblica: “Applausi: vittoria da squadra di rango. Icardi infernale, Joao Mario…”
Repubblica analizza la vittoria dell'Inter a Empoli
Il risultato della partita non è mai stato in dubbio: "Decide tutto Icardi, ovvio. E visto che Icardi nelle precedenti tre stagioni aveva segnato solo 4 gol di testa su 52, possiamo parlare di inversione di tendenza, e di accentuata
pericolosità del già infernale Maurito, uno che appena vede la porta è già finita. Dopo 17 minuti è già finito tutto,
perché l’Inter gestisce tranquilla, sfiora il terzo un paio di volte, concede due conclusioni a Dimarco su cui Handanovic vigila da par suo, poi nella ripresa mette in banca la partita contro i teneri e giovani empolesi, non si
passa più, si potrebbe giocare due giorni e il 2-0 rimarrebbe inchiodato nel bronzo. Una vittoria da squadra di rango, applausi."
(Repubblica)
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