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Balotelli non è adatto al nostro gioco, deve abituarsi ad andare in panchina». Il commento di Brendan Rodgers suona come un epitaffio per Super Mario in Premier League. Che avesse perso la fiducia del suo allenatore lo si era già capito dalle ramanzine pubbliche per il ritardo negli allenamenti o per avere scambiato la maglia con un avversario (Pepe del Real Madrid) a fine primo tempo, con la sua squadra sotto 3-0. Ma adesso l’allenatore del Liverpool lo scarica esplicitamente. «Noi diamo il meglio quando giochiamo un calcio aggressivo, fatto di pressing ad alta intensità, e abbiamo capito che questo non è lo stile di Mario», dice Rodgers, avvertendo il suo centravanti che dovrà adattarsi a entrare come sostituto. O a non entrare, come è accaduto ieri, nel tradizionale turno di campionato del Boxing Day (come si chiama in Inghilterra la festività del 26 dicembre, originariamente il giorno in cui la servitù riceveva doni dai padroni): scelta che ha dato ragione al tecnico, permettendo ai Reds di prevalere 1-0 in trasferta contro il Burnley e di fare un altro passettino avanti verso la “zona Champions” (attualmente sono noni), massimo obiettivo per un club che la scorsa stagione sfiorò il titolo. Ma allora aveva in campo Suarez, il capocannoniere ceduto in estate al Barcellona per 90 milioni di euro. Adesso ha Balo, o meglio lo avrebbe visto che è relegato in panchina.
Appena 15 apparizioni da agosto, solo 2 gol segnati (in Coppa di Lega e Champions), zero in Premier. Tecnicamente, un disastro. E il peggio potrebbe ancora venire: declassandolo a panchinaro, Rodgers lascia prevedere che di apparizioni e reti non ne arriveranno molte altre. Così rafforza le voci di una sua cessione e un ritorno in Italia al mercato di gennaio, alla Samp o al Napoli. Resta da capire perché il Liverpool abbassi il valore di un giocatore, se si prepara a venderlo. E come mai si accorge adesso che l’attaccante per cui cinque mesi fa ha speso 20 milioni di euro è inadatto al suo gioco.Si sa come vanno le campagne acquisti: c’era bisogno di un bel nome dopo la partenza di Suarez e Balo era uno dei pochi disponibili. Rodgers lo prese accettando che era una scommessa. Ora sembra convinto di averla persa. Il punto è se anche SuperMario se ne sia reso conto. «Sono felice di tornare in Premier, fu un errore andarsene», disse in agosto appena arrivato al Liverpool, rimpiangendo le stagioni al Manchester City. Ma ai Reds ha reso assai menoche in Italia al Milan: poco e nulla in campo, ancora guai fuori, orari non rispettati, tensioni con i compagni, la maglia scambiata nell’intervallo, un turno di squalifica per la battuta su Instagram su “neri ed ebrei”, proprio lui, nero e adottato da ebrei, e se le sue intenzioni erano innocue si è dimostrato ingenuo o poco informato delle norme. Su Instagram era già caduto ai Mondiali, dopo il suo gol all’Inghilterra, mettendoci l’immagine di un album Panini con l’Italia fatta di tanti Balotelli, poco gradita agli azzurri. Poi c’è stata l’ennesima telenovela sentimentale, le nozze preannunciate conFanny, la modella che ha finito per lasciarlo. La stampa inglese ricorda la maglietta che SuperMario esibiva al City, anche lì per rispondere allepolemiche, “why always me?”, commentando che a questo punto dovrebbe smettere di chiederselo. Tra infortuni e squalifica, al Liverpool non gioca dall’8 novembre. Chissà se la sua seconda avventura in Premier è già finita.
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