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Repubblica – Champions dei litiganti, il secondo posto vale un tesoro…

Il salvadanaio che permette alle “grandi” di continuare a mantenere intatti i gradi di nobiltà: la Champions League è diventata la scialuppa per galleggiare nell’era del “fairplay” finanziario e dei mecenati che non possono più...

Francesco Parrone

Il salvadanaio che permette alle “grandi” di continuare a mantenere intatti i gradi di nobiltà: la Champions League è diventata la scialuppa per galleggiare nell’era del “fairplay” finanziario e dei mecenati che non possono più svenarsi nel calcio. Per questo motivo partite come Milan-Napoli diventano uno snodo non solo sportivo. Domani sera a San Siro le due squadre, separate daquattro punti, si giocano l’accesso al secondo posto, l’ultimo utile per assicurarsi un passaggio diretto alla fase a gironi dellacoppa, un approdo che vale come minimo 20 milioni di euro.

Questa cifra può raddoppiare in caso di qualificazione alla fase a eliminazione diretta. Solo la squadra Campione d’Italia beneficia di un premio migliore: oltre cinque milioni in più, la somma che l’Uefa garantisce a chi accede alla Champions dopoaver vinto il campionato. Il secondo posto ha anche altri vantaggi: permette una programmazione della stagione meno affannata perché colloca il primo impegno ufficiale a fine agosto, anziché a metà mese. E chiarisce già a maggio quale può essere il budget di spesa sul mercato.

I preliminari invece sono una lotteria: obbligano a iniziare prima il ritiro e non consentono di fare piani sicuri. Nelle ultimetre stagioni le italiane sono inciampate in queste forche caudine: la Sampdoria col Werder Brema, l’Udinese con Arsenal e Braga (ultima a passare la Fiorentina con lo Sporting Lisbona nel 2009). E, anche in caso di sopravvivenza a questo spareggioper i soldi e per la gloria, lo sbarco nel girone vale qualche milione meno: circa 12,5.

Poi entrano in gioco molte varianti: i punti conquistati nel girone, il numero di vittorie, quante squadre dello stesso paese sono tra le magnifiche 32 con conseguente divisione tra due o tre club del famoso market-pool (la gigantesca torta finanziaria alimentata dalla Champions). Sono questi numeri che rendono la volata per i primi tre posti della Serie A una sfida che interessa gli uomini bilancio tanto quanto giocatori e allenatori.

Difendere il secondo posto per il Napoli è una questione vitale per continuare nel processo di costruzione di una squadra diprima fascia internazionale. E per il Milan tentare la rimonta è indispensabile nell’anno del primo bilancio in rosso di Mediaset,ulteriore passaggio che socchiude il portafoglio della famiglia Berlusconi. Inevitabilmente la posta in palio crea tensioni. Il clima bollente di Fiorentina-Milan ne è un esempio. Domenica scorsa erano i viola a tentare l’assalto al terzo posto rossonero: si sta ancora litigando adesso. «Tornerò in tribuna a Firenze, magari con qualche uomo della scorta in più. Non mi faccio certo spaventare », dice Galliani commentando le monetine del Franchi.

«L’importante è che la scorta in più la paghi lui. Fuori luogo le critiche alla città», replica Montella con una battuta (fino a duemesi fa l’ad del Milan era davvero sotto scorta pubblica per le conseguenze del processo agli ultrà milanisti iniziato nel 2007,adesso invece solo guardie del corpo private perché sono venute meno le esigenze di protezione). Appartengono alla stessa sete di Champions anche gli screzi con l’Inter, provocati dagli ultimi arbitraggi. Non a caso, Galliani e Moratti non si sentono al telefono da qualche tempo. ‘Mors tua, Champions mea’: l’autosufficienza economica dei nostri club passa da quel secondoposto che ormai vale come uno scudetto.