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Repubblica: «Cori razzisti e squalifiche, solito pasticcio all’italiana. Le società …»

L’ennesima sentenza rinviata. I buu della Curva Nord dell’Inter a De Jong e Muntari nel derby restano impuniti, almeno per il momento. Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, ricevuta la segnalazione degli ispettori Figc, ha scelto di...

Lorenzo Roca

L'ennesima sentenza rinviata. I buu della Curva Nord dell’Inter a De Jong e Muntari nel derby restano impuniti, almeno per il momento. Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, ricevuta la segnalazione degli ispettori Figc, ha scelto di non decidere e chiesto un supplemento istruttorio alla Procura. Prega di «riferire ogni ulteriore circostanza utile per valutare l’effettiva dimensione e percettibilità reale di tali condotte». Gioca d’anticipo Tosel: vuole costruire una sentenza inattaccabile, anziché farsela rigettare ogni volta. Finora, i rilievi mossi da Milan, Inter e Roma, che hanno portato alla sospensione delle squalifiche, si sono basati sul criterio della percettibilità, della rilevanza della violazione. Ha funzionato per la discriminazione geografica e adesso per quella razziale. Con tale escamotage, i club, già recidivi, hanno ottenuto formalmente di congelarevle sanzioni, in attesa di approfondimenti istruttori che però nella pratica si sono arenati puntualmente. Il Milan ha giocato davanti al suo pubblico contro l’Udinese, due mesi fa, e l’istruttoria supplementare per i cori contro la Juve non ha ancora dato sviluppi. Stavolta è Tosel a chiedere gli atti: vuole verificare direttamente, ascoltata la Procura, se i buu di Milano siano stati rilevanti e percettibili. Hanno vinto le società: dopo aver scardinato il concetto di razzismo geografico, costringendo la Federcalcio a modificare a ottobre le sanzioni introdotte appena a giugno di quest’anno, ora rallentano la lotta senza quartiere al razzismo di pelle e minano la stessa responsabilità oggettiva, visto che è venuto meno l’automatismo della chiusura di un settore per la colpa di pochi, specie per fatti avvenuti fuori casa.