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Repubblica – De Boer mai in discussione? Parole di facciata. Non ha ascendente sui giocatori e…

Simona Castellano

La Repubblica nell'edizione odierna analizza la sconfitta dell'Inter contro la Sampdoria, soffermandosi sulla situazione di de Boer.

Andre Sorrentino sulle pagine de la Repubblica analizza il momento dell’Inter e quello di Frank de Boer. Mai nessuno è stato sfiorato dal dubbio di esonerare il tecnico? Secondo il giornalista “erano parole di facciata e prammatica, perché in realtà i contatti con Blanc e Leonardo sono accertati e sicurissimi e del resto se una dirigenza non avesse ancora pensato a rimuovere questo allenatore avrebbe seri problemi di labirintite o di allucinazioni, e non è certo il caso degli uomini dello staff nerazzurro, che sono professionisti navigati (solo quelli italiani, s’intende). Bisogna infatti risalire all’infausta stagione 2011-2012, quella dei tre allenatori in una sola stagione, per trovare un’Inter che perde cinque delle prime 11 partite di campionato. A Marassi De Boer cade ancora. Non con il rumore del tuono come a Bergamo, ma cade. Il tecnico ha già perso metà delle partite, 7 su 14. Gestisce giocatori il cui valore di mercato, secondo le stime, è inferiore solo a quello della Juventus, eppure perde una partita su due. Eppure l’Inter partiva con fondatissime ambizioni di entrare in uno dei primi tre posti della serie A. Invece perde di continuo, perde anche contro la Sampdoria, che nelle ultime otto gare aveva vinto solo un derby rocambolesco”.

Secondo il giornalista si è visto, nel primo tempo, un atteggiamento passivo e indisponente con cui la squadra ha invetibalmente concesso troppo agli avversari.

Un centrocampo di scarso peso in fase di interdizione che infatti soffre tutte le imbucate alle proprie spalle. […] Brozovic e Banega (ancora deludente) faticano, anche se il croato si rianimerà e guiderà il buon momento interista nella seconda metà del tempo, in cui proprio Brozo scheggia una traversa e Icardi, di petto, sfiora il pareggio. E quando l’Inter pensa di essersi sistemata, fa come le squadre deboli di testa: prende gol, condannandosi alla rincorsa. […] Un’Inter affannata e in pena quella che chiude la partita, persa nei suoi pensieri e nelle sue inadeguatezze, anche se Palacio, commovente, riesce a colpire una traversa in mischia, anche se in fuorigioco non visto. Palacio aveva rilevato Eder, che uscendo dal campo ha scansato brutalmente De Boer. Il quale, ormai lo sanno tutti, non ha ascendente sui giocatori, da alcuni non è neppure rispettato. In più, perde una partita su due. A che serve prolungarne l’agonia”, conclude il giornalista.

(Fonte: la Repubblica)