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Il quotidiano la Repubblica fa il punto sulla situazione dell'Inter che in queste ultime settimane sta preoccupando la nuova proprietà cinese: "L'occhio del padrone magari non ingrasserà il cavallo, ma almeno gli mette un po’ di pressione. Ecco perché il signor Zhang Jindong ha preso un volo da Nanchino a Milano e sarà qui stasera per Inter-Fiorentina. L’uomo è a capo di un’azienda che fattura 18 miliardi di euro all’anno, il gruppo Suning. Ma è anche, da nemmeno sei mesi, il proprietario dell’Inter, e qui tra fatturati, passivi di bilancio e insuccessi sportivi siamo ai minimi storici. Nel deserto del Negev e delle proprie coscienze bambine, giovedì scorso, i nerazzurri hanno rimediato la sconfitta numero 9 in 18 partite ufficiali, peggior inizio di stagione dell’era moderna. Ergo, conviene dare un’occhiata a questa azienda minore del suo impero, ha decretato il signor Zhang.
Qualcuno dovrebbe intrattenerlo in lunghe discussioni e fargli capire che è necessario munire il club di una struttura sportiva in linea con i grandi club internazionali: dirigenti operativi e di grande esperienza calcistica che sappiano far marciare l’Inter nella direzione giusta, anche prendendo per il collo chi di dovere quando non si comporta bene, come si fa nei grandi club nei momenti difficili. L’opposto di ciò che ha fatto finora il signor Erick Thohir da Jakarta, stasera anche lui allo stadio: l’indonesiano ha rimpinzato l’organico societario di dirigenti operativi in campo finanziario, ma l’ha sguarnito sul piano sportivo pensando di poter prendere lui solo le decisioni più importanti, lui che di calcio sa ben poco. Da qui i disastri estivi, con le scelte sbagliate sul tardivo esonero di Mancini e sull’ingaggio dell’alieno De Boer, con cui l’Inter fa ancora i conti. E intanto la squadra è rimasta abbandonata a se stessa, con i signori giocatori padroni del proprio destino e impuniti in tutte le loro bizze. E questo accade da anni.
Ma prima o poi le cose cambieranno, e chissà che la visita del proprietario non serva a dare una scossa. Era a San Siro anche la sera della vittoria sulla Juventus, lo scorso 18 settembre, poi festeggiata con cena cinese. Stasera guarderà per la prima volta l’Inter di Pioli, che finora ha pareggiato il derby e perso in Israele, subendo cinque gol in due gare, un’enormità. Per Pioli i problemi dell’Inter sono psicologici: «Non è questione di gambe ma di testa, è la testa che governa le gambe». Giustissimo. Ma nessuno dei 9 allenatori che l’hanno preceduto nel dopo-Mourinho è riuscito ad aggiustare la testa dell’Inter. Anche perché nessun tecnico è stato mai aiutato dal club. Urgono rivoluzioni radicali. E culturali. In Cina, in effetti, ne avevano fatta una, tanti anni fa. Ne basterebbe una meno sanguinosa ma più ragionata, e l’Inter potrebbe riprendere a marciare come ai vecchi tempi".
(Fonte: Andrea Sorrentino, la Repubblica 28/11/16)
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