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L'edizione odierna della Repubblica paragona romanticamente Zanetti al grande eroe della Tessaglia: «Spegniamo la luce, anche l’ultima favola è finita, anzi ci tocca dirvi non era vero niente: purtroppo, cari bambini, i supereroi non esistono, né esistono uomini indistruttibili. Te ne accorgi quando il tendine del capitano, che come quello di Achille era evidentemente il suo unico punto debole, cede dopo mille e più partite e dopo la milionesima corsa verso il fondo. C’è un leggero contrasto con Aronica ma la causa dell’incidente non è quella, si sa che il tendine salta da solo per sovrappiù di fatica, per consunzione. Javier Zanetti ha 40 anni meno quattro mesi e ormai chiama per nome ogni fibra del suo corpo, quindi capisce all’istante: un attimo prima di crollare a terra, e dopo aver lanciato un urlo, fa già cenno alla panchina che è successo qualcosa di grave».
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