00:47 min

ultimora

Repubblica – Giallo ultrà morto: “Potrebbe essere stato ucciso da due auto”

Andrea Della Sala

Secondo il quotidiano Belardinelli potrebbe essere stato investito da due auto

Le autorità stanno indagando sugli scontri avvenuti prima di Inter-Napoli e sulla morte di Belardinelli. Ancora non è chiara la dinamica della sua morte. Secondo Repubblica le auto a investire Belardinelli potrebbero essere addirittura due: "Gli arrestati e i testimoni finora sentiti dalla Digos milanese finora sono stati concordi: quando la grossa auto scura — probabilmente un’Audi A 3 — ha arrotato Belardinelli, il 39enne era già a terra. Per quale motivo, nessuno ha ancora saputo dire. E nessuno, però, ha indicato una prima auto investitrice, né un colpo ricevuto, né una qualunque causa o giustificazione sul perché " Dede" fosse già sull’asfalto. Nemmeno dalle telecamere finora visionate esiste traccia di una seconda (o meglio, di una precedente) auto. Non è stata neppure isolata dai filmati la targa dell’auto killer, non ne esiste un fotogramma con sufficiente definizione. Auto che, ne sono convinti gli investigatori, dovrebbe appartenere alla colonna di militanti della Curva A".

"Gli unici tre arrestati, finora, di quella sera di violenza e morte, restano a San Vittore. Pure Luca Da Ros, il 21enne esponente dei Boys e unico ad aver raccontato preparazione e dinamica dell’agguato interista, con la collaborazione di varesini e nizzardi. « Ha mostrato una assai maggiore disponibilità — gli riconosce il gip Guido Salvini nelle sei pagina di ordinanza cautelare — e consapevolezza della gravità di quanto avvenuto » , e la sua posizione « potrà essere rivalutata a breve » , ma non prima di aver chiuso il cerchio. Il lavoro di identificazione degli organizzatori dell’assalto ha subito un’accelerazione. Ieri sera è stato sentito in questura Nino Ciccarelli, storico capo ultrà nerazzurro, come persona informata. L’emissione di nuove ordinanze, non solo per il leader dei Boys Marco Piovella, è imminente. Verrà contestata « un’azione di stile militare — come scrive il gip Salvini — espressione tra le più brutali di una " sottocultura sportiva di banda" che richiama piuttosto, per la tecnica usata, uno scontro tra opposte fazioni politiche » . Paradossale, vista la comune militanza nell’estrema destra, conclamata per Francesco Baj « militante del gruppo di estrema destra Lealtà e Azione», mentre di Simone Tira vengono citate le due precedenti condanne per porto d’armi e i «fazzoletti di carta intrisi di sangue» ritrovati dalla polizia nella perquisizione domiciliare. Respinta la comune richiesta dei domiciliari: «Deve passare attraverso la certezza di una riflessione critica da parte degli indagati su quanto avvenuto e di un pieno distacco dall’ambiente in cui i reati sono maturati ». E c’è infine, scrive Salvini, pericolo « di episodi di rappresaglia » . Soprattutto per il 21enne Da Ros, già bersagliato da insulti e minacce sui social network", prosegue Repubblica.