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Prove di addio. Non lo dice apertamente Fredy Guarin, ma il bilancio di fine anno solare tradisce una netta indicazione per il futuro che lo aspetta. O almeno che desidera: «Cosa penso di Mourinho? Semplicemente che è il numero uno». Un’apertura, quella consegnata al portale Futbolred, che la dice lunga sulla considerazione del colombiano per il tecnico del Chelsea. Parole certamente più istintive della formalissima carezza a Mazzarri: «Sono certo che con lui, con pazienza e con lavoro, otterremo dei grandi risultati». Guarin però ha scelto, vuole Mourinho: quasi un invito, quelle parole, ad accelerare la definizione per un’operazione di cui nessuno, neanche a Milano, fa più mistero. In fondo, lo scorso weekend il ds Ausilio lo ha trascorso a Londra, e voci ricorrenti assicurano come il motivo principale del viaggio fosse ridurre la distanza con i Blues sulla valutazione dell’ex Porto. Una forbice tra i 12 e i 17 milioni, da limare per provare a incontrarsi intorno ai 15. Soldi da reinvestire per il nome intorno a cui si agiterà a lungo il mercato invernale interista: Erik Lamela, la seconda punta che chiede Mazzarri dopo il “no” del Psg per Lavezzi.
Il Tottenham però lo valuta almeno 25 milioni e mezzo, e al momento di cederlo in prestito non ha alcuna intenzione: come giustificare altrimenti al presidente Levy i 30 milioni spesi in estate per prelevarlo dalla Roma? Eppure Ausilio nel viaggio inglese ha fatto sosta proprio sugli spalti di White Hart Lane, assistendo al quarto d’ora giocato così e così da Lamela. C’è chi giura abbia anche intrattenuto una conversazione con il manager degli inglesi Franco Baldini, sentendosi rispondere che fino a metà gennaio il neo tecnico Sherwood valuterà l’argentino. Poi, se la situazione sarà rimasta la stessa, anche la sua cessione part time potrebbe non essere più tabù.
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