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Repubblica – Guarin ha scelto Mou. Ausilio a Londra per trattare la cessione…

Francesco Parrone

Prove di addio. Non lo dice apertamente Fredy Guarin, ma il bilancio di fine anno solare tradisce una netta indicazione per il futuro che lo aspetta. O almeno che desidera: «Cosa penso di Mourinho? Semplicemente che è il numero uno»....

Prove di addio. Non lo dice apertamente Fredy Guarin, ma il bilancio di fine anno solare tradisce una netta indicazione per il futuro che lo aspetta. O almeno che desidera: «Cosa penso di Mourinho? Semplicemente che è il numero uno». Un’apertura, quella consegnata al portale Futbolred, che la dice lunga sulla considerazione del colombiano per il tecnico del Chelsea. Parole certamente più istintive della formalissima carezza a Mazzarri: «Sono certo che con lui, con pazienza e con lavoro, otterremo dei grandi risultati». Guarin però ha scelto, vuole Mourinho: quasi un invito, quelle parole, ad accelerare la definizione per un’operazione di cui nessuno, neanche a Milano, fa più mistero. In fondo, lo scorso weekend il ds Ausilio lo ha trascorso a Londra, e voci ricorrenti assicurano come il motivo principale del viaggio fosse ridurre la distanza con i Blues sulla valutazione dell’ex Porto. Una forbice tra i 12 e i 17 milioni, da limare per provare a incontrarsi intorno ai 15. Soldi da reinvestire per il nome intorno a cui si agiterà a lungo il mercato invernale interista: Erik Lamela, la seconda punta che chiede Mazzarri dopo il “no” del Psg per Lavezzi.

Il Tottenham però lo valuta almeno 25 milioni e mezzo, e al momento di cederlo in prestito non ha alcuna intenzione: come giustificare altrimenti al presidente Levy i 30 milioni spesi in estate per prelevarlo dalla Roma? Eppure Ausilio nel viaggio inglese ha fatto sosta proprio sugli spalti di White Hart Lane, assistendo al quarto d’ora giocato così e così da Lamela. C’è chi giura abbia anche intrattenuto una conversazione con il manager degli inglesi Franco Baldini, sentendosi rispondere che fino a metà gennaio il neo tecnico Sherwood valuterà l’argentino. Poi, se la situazione sarà rimasta la stessa, anche la sua cessione part time potrebbe non essere più tabù.