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"La mano c’è e si vede, anche se poi l’intensità lungo i 90 minuti la si conquisterà magari col tempo, adesso è presto. Adesso basta un quarto d’ora per sistemare la pratica con i soliti due gol di Maurito alla Fiorentina (fanno 9) e una mezzoretta di interessanti luccichii, la palla che viaggia veloce, una mobilità generale che sarà la ragione di vita e l’essenza del gioco, perché tutti devono giocare la palla rapidamente e spostarsi a ricevere, o a creare spazio. C’è la ricerca insistita del passaggio corto che coinvolga tutti, spesso anche il portiere. C’è un accenno di pressing alto. C’è la regia dinamica di Borja Valero e Vecino, la coppia deputata che spinge fuori Gagliardini. Il ritmo è la chiave della partenza lanciata dell’Inter, e fai appena in tempo a notare come Nagatomo sia tra i più rinfrancati che il giap manda in porta con un lancio Icardi su cui Astori frana in modo piuttosto insensato, rigore e 1-0. I nuovi Borja e Vecino si fanno apprezzare per l’intensità, che fatalmente calerà, ma il raddoppio lo confezionano i soliti noti, ossia i due veri assi di questa Inter: Perisic da destra arabesca un cross che è una cosa bella, Icardi si arrampica in area con movimento da animale e pettina in rete nell’angolo, saltando tra due avversari, un bijoux".
"La Fiorentina darà notizie di sé solo al 27’ (gran colpo di testa di Simeone, devia Handa) mentre l’Inter ha già iniziato a flettersi, o ad aspettare troppo, la sorpresa-Brozovic aiuta poco in ripiegamento e tutte le posizioni sono ancora da registrare, ma insomma i lustrini della prima mezz’ora non si vedranno più, e la gara diventa un lungo controllo interista, di rado affannoso perché i viola non hanno uomini e idee per entrare davvero in area (e il nuovo Skriniar si distingue per nettezza degli interventi), ma senza la capacità di ribaltare il fronte con pericolosità. Ci vuole un palo tonante di Veretout al 33’, con destro da 25 metri, per dare la scossa finale. Ribaltamento di fronte e Joao Mario, che da trequartista è senz’altro preferibile a Brozovic, pesca Perisic dall’altra parte: il croato si sdraia a terra per incornare il 3-0 di testa, gol fotocopia di quello che segnò alla Juve un anno fa, e tutti a casa. Col cuore gonfio d’amore. Ora sotto con la Roma: i ventricoli di Luciano non potranno rimanere indifferenti". Questa l'analisi di Inter-Fiorentina che si legge dalle colonne de La Repubblica.
(La Repubblica)
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