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Samir Handanovic finisce sotto la lente d'ingrandimento di Repubblica, che dedica un'analisi al difficile ruolo dei portieri e, nello specifico, al secondo gol del Cagliari. Ecco la ricostruzione: "A riavvolgere il nastro, più che un’azione sembra la fiera dell’Est, un protagonista dopo l’altro, nessuno che cerchi la porta. C’è un corner. C’è un’uscita di Handanovic a vuoto. C’è Melchiorri, di nuovo, che rimette in mezzo. C’è Murillo che prova a schivare, mani dietro la schiena, si gira e la prende di stinco. C’è il palo, che risputa in campo quel cross diventato tiro. È solo qui che arriva Samir, col peccato originale, l’uscita sbagliata. Nel rialzarsi e recuperare posizione, ha dovuto spostare un compagno (Icardi, toh), si è ritrovato in ritardo e in senso vietato, faccia alla porta. E si è fatto gol da solo."
L'errore di un portiere viene vissuto come un tradimento: Samir è un bun portiere? "Handanovic era il mostruoso pararigori, il differenziale di rendimento dell’Inter. Chi lo giudica, anche ora, sembra costretto ad abbassare la voce, se ricorda le precedenti incertezze (Bologna, Sparta Praga), l’addio prematuro alla nazionale, e la circostanza che non sia mai arrivato a giocare la Champions, se si esclude un play-off con l’Udinese. Ad ascoltare perciò la minoranza della critica, sembra di sentire l’ultima improbabile tesi complottista: l’uomo non è mai stato sulla luna, i vaccini fanno male, Handanovic non è un buon portiere. Ma dai. C’è una resistenza tutta moderna ad accettare l’umana fallibilità degli Intoccabili, la loro naturale decadenza con l’età."
(Repubblica)
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