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Doveva essere il fiore all'occhiello dell'ultima campagna acquisti dell'Inter, ma di lui si è parlato più per gli infortuni e per la movimentata vita fuori dal campo: Radja Nainggolan non è ancora riuscito a ripagare la fiducia incondizionata di Luciano Spalletti e l'importante sforzo economico estivo dei nerazzurri, e ha intenzione di farlo al più presto. Così scrive la Repubblica: "Aspettavano un guerriero Ninja, finora si è visto un placido monaco shintoista, e la metafora, va da sé, è riferita solo alle cose del campo. Doveva prendere in mano l'Inter, offrirle il salto di qualità, era "la turbina che mancava al nostro motore, ci darà le fiammate giuste" (Luciano Spalletti dixit), invece ormai metà stagione è alle spalle, e di Radja Nainggolan non c'è traccia sensibile. Di sicuro non nelle partite dell'ultimo mese, quelle che hanno scavato il solco tra l'Inter e la Champions [...] . Ha avuto la sventura, Spalletti, di perdere nel momento topico Vecino, l'uomo delle grandi serate, di non aver mai avuto il vero Perisic e soprattutto mai il vero Nainggolan, da lui fortissimamente voluto, per la modica cifra di 39,2 milioni (con dentro il promettente Zaniolo). La verità è che il giocatore finora ha tradito proprio il suo mentore, che così finisce con l'essere il responsabile di tutto (del resto lo pagano per quello). Quella di Radja a Milano è stata per ora un'avventura infelice da prima dell'inizio, fin da quel lieve incidente in autostrada con la sua fuoriserie, proprio il giorno del suo arrivo a Milano: forse era un presagio".
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