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Dal quotidiano la Repubblica, il giornalista Andrea Sorrentino, ha analizzato l'ennesima serata deludente in casa Inter, dove a non lasciare il segno è stato uno dei simboli della compagine nerazzurra, il capitano Mauro Icardi: "Il tradimento di Icardi, che quando il gioco diventa duro, e bisogna dare la svolta, ti giri e lui non c’è: divorarsi tre gol fatti in una partita decisiva per i destini di tutti, racconta molto della carriera dell’ineffabile Maurito, il centravanti dei macronumeri che però alla fine pesano sempre così poco. Così l’Inter frana proprio quando la strada appariva in discesa, perde in casa dal Sassuolo come all’andata e per la Champions deve sperare che la Lazio non vinca a Crotone, sennò sarà quinta. Se invece arrivassero regali dalla Calabria, domenica a Roma ci vorrà ben altra prestazione. Un’altra mancata qualificazione alla Champions porterebbe conseguenze, sicuramente sul piano economico e pure su quello tecnico, a cominciare dal futuro di Spalletti.
L’Inter è scesa in campo rattrappita dai suoi desideri, non ha saputo gestire il peso dell’attesa della folla, l’orgasmo collettivo. La società non ha gradito che i calciatori avessero in braccio i loro bimbi: un segno di vacanza. Quella del pubblico doveva essere l’arma in più e la necessaria spinta invocata da Spalletti per dare fiducia a una truppa abituata a improvvise crisi esistenziali, invece nella dolcissima primaverile notte di San Siro quel muro di gente, altre 67mila persone, ha provocato l’effetto contrario. Per mezz’ora un’Inter contratta ha balbettato calcio, con nessun vero sbocco offensivo, mentre il Sassuolo, accreditato dai soliti poveri di spirito di propositi non bellicosi, ha giocato una vibrante gara di chiusure e contropiede manovrati. Mai rinunciando a rispondere, la squadra di Iachini è passata al 25’, dopo inutile fallo al limite di Brozovic su Adjapong: la punizione di Politano, al 6° gol nelle ultime 7 e dopo una stagione eccellente (10 gol totali, di cui 2 all’Inter e uno a Juve, Napoli e Milan), è passata sotto la barriera, gettando lo stadio nello sconforto e aumentando l’ansia dell’Inter. Che se non altro da lì in poi ha prodotto un finale di tempo convincente, ma Consigli ha murato bene su Brozovic (31’), Candreva (37’) e soprattutto su Icardi, che al 44’ da due passi ha sparato sul portiere la prima delle tre occasioni che avrebbe fallito".
(Fonte: Andrea Sorrentino, la Repubblica 13/5/18)
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